«Dolomites SkyRace», neve, adrenalina e spettacolo

La 16ª edizione della «Dolomites SkyRace» rimarrà sicuramente negli annali della storia. Un arrivo allo sprint dopo 22 km percorsi con un ritmo forsennato e 3500 metri di dislivello, gareggiando addirittura sulla neve in quota, che ha visto trionfare ancora una volta il cannibale catalano Kilian Jornet Burgada su uno straordinario Marco De Gasperi. I due sono riusciti nell'impresa di abbassare di oltre un minuto il record del 2012 stabilito sempre da Jornet

Dolomites SkyRace

 

 

Dolomites Vertical Kilometer

 

 

La 16ª edizione della «Dolomites SkyRace» rimarrà sicuramente negli annali della storia. Un arrivo allo sprint dopo 22 km percorsi con un ritmo forsennato e 3500 metri di dislivello, gareggiando addirittura sulla neve in quota, che ha visto trionfare ancora una volta il cannibale catalano Kilian Jornet Burgada su uno straordinario Marco De Gasperi. I due sono riusciti nell'impresa di abbassare di oltre un minuto il record del 2012 stabilito sempre da Jornet. Lo spagnolo, dopo l'affermazione di venerdì nella specialità del Vertical, mette in bacheca quindi anche la SkyRace, valida inoltre come titolo assoluto del campionato europeo di Skyrunning.
Onore al secondo classificato, il bormino della Forestale De Gasperi, autore di una prestazione di livello e bruciato in volata da Jornet. Bronzo europeo per un altro italiano, il friulano Tadei Pivk.
In campo femminile Emelie Forsberg ha concesso il bis dopo l'affermazione in Val di Fassa di dodici mesi fa, portando in Svezia una medaglia d'oro europea. Non è riuscita a ritoccare il suo record della competizione, prendendosi però la soddisfazione di stracciare il primato della discesa dal Piz Boè a Canazei di oltre 5 minuti. Dai 58'47" che fece registrare Angela Mudge nel 2007 ai 53'09" della portacolori del team Salomon di quest'anno.
Grande successo dunque per la Dolomites SkyRace della Val di Fassa, che ha visto la presenza di quasi 700 partenti, per un totale di oltre 900 iscritti considerando la sfida di due giorni prima, ma soprattutto ben 18 Nazioni rappresentate.
Un'edizione incerta dal primo all'ultimo metro, dopo 6 chilometri di gara al Passo Pordoi (2239 metri) si forma subito un terzetto al comando con De Gasperi, Jornet e lo svizzero David Schneider, che precedevano il rumeno Ionut Zinca e il ceko Ondrej Fejfar di una quindicina di secondi. Ma quando la verticalità si accentua per arrivare ai 2.829 della Forcella Pordoi, la coppia di extraterrestri Jornet e De Gasperi fa il vuoto, transitando appaiata nella suggestiva galleria di 12 metri scavata nella neve con il bormino in leggero vantaggio. Nemmeno il tempo per fiatare al primo ristoro, che il catalano tenta l'allungo con De Gasperi incapace di reagire, tant'è che nel punto più alto della gara, ai 3.152 metri del Piz Boè, Kilian passa con un vantaggio di 27 secondi sull'avversario, quindi a 2 minuti e 53 secondi il friulano Tadei Pivk.
Nella discesa, quasi a volersi prendere la rivincita per essere stato staccato sul suo terreno congeniale, De Gasperi riprende Jornet Burgada e fino a Canazei i due ingaggiano un testa a testa da brivido fino all'ultima curva, dove lo spagnolo dimostra di avere qualche energia in più e taglia per primo il traguardo stoppando il cronometro sul tempo di 2h00'11", 3 secondi meglio rispetto al forestale. Dietro, il friulano Pivk mantiene la terza piazza, finendo con un ritardo di 3'59" dal catalano, mentre il rumeno Ionut Zinca ha fatto valere le sue doti da discesista recuperando sino al quarto posto, a 7'15" dal vincitore. Seguono nell'ordine il francese Alexis Sevennec, il bulgaro Kiril Nikolov, lo spagnolo Pascal Egli, il francese Mathéo Jacquemoud e il terzo degli azzurri, il lecchese Nicola Golinelli, davanti al primo trentino Gil Pintarelli. Straordinaria anche la prestazione di questi due azzurri, che qualche stagione fa con questo tempo sarebbero saliti sul podio. Da segnalare poi il 24° posto del teserano Christian Varesco e il 35° del fiemmese due volte vincitore della Dolomites Paolo Larger.
Senza storia la gara femminile con la svedese Emelie Forsberg in testa dal primo all'ultimo chilometro che ha concluso con il tempo di 2h26'52''. La mancanza di avversarie a stretto contatto le ha permesso di gestire la gara senza patemi d'animo e forse proprio per questo non è riuscita a ritoccare il suo record. Un'altra medaglia d'argento all'Italia grazie alla 24enne trevigiana di Oderzo Silvia Serafini, che ha terminato la sua prova con un ritardo di 10'03" dalla dominatrice, recuperando una posizione in discesa, quindi in terza piazza la spagnola Nuria Dominguez Azpeleta, che ha rimontato in discesa sulla polacca Wisniewksa. Decima la fassana Nadia Scola.

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