RIVA DEL GARDA - Pep Guardiola non è soltanto un fino e profondo conoscitore di calcio, un allenatore che ha già vinto tutto ma che ha saputo rimettersi in gioco proprio con la squadra che nell'ultima stagione ha vinto altrettanto (o quasi) a livello nazionale e internazionale. Pep Guardiola è soprattutto uomo posato, mite, di profonda cultura, pacato e misurato in ogni parola, in ogni gesto, in ogni scelta. Forse sarà anche per questo che mentre all'Hotel Lido Palace di Riva (quartier generale del Bayern Monaco sino al prossimo 12 luglio) in molti avevano legittimamente pensato che uno degli alloggi più «in» del cinque stelle lusso rivano spettasse a lui, in pratica una delle suite da sogno al quarto piano tra Torre Apponale e Monte Baldo, l'altro giorno ha sorpreso più d'uno la decisione dello stesso tecnico catalano di alloggiare in una più modesta ma pur sempre accogliente «junior suite» lasciando libera la «suite imperiale» nel caso in cui dovesse nei prossimi giorni dovessero approdare sul Garda i massimi vertici dirigenziali del club.
E mentre i tifosi bavaresi colorano strade e piazze di Riva, Arco e Torbole con le loro scintillanti magliette rosse, il «marchio» Guardiola ha giocato già un ruolo importante in termini di eco per il Garda trentino sulla stampa nazionale e internazionale. Richiami ad effetto in prima pagina su quotidiani del calibro de «La Stampa» e «Repubblica», oltre che su quelli sportivi ovviamente. Ma anche mezza pagina sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung (il quotidiano tedesco più diffuso all'estero) e sulla Süddeutsche Zeitung. Se tanto mi dà tanto...