Francesca e Tania, quarto posto amaro

Un errore che poteva essere evitato, i giudici che danno una «spintarella» al Canada e il podio olimpico sfugge per un soffio. La premiata ditta trentin-bolzanina Francesca Dallapè - Tania Cagnotto, dopo aver accarezzato il sogno di una medaglia, resta a bocca asciutta nella finale olimpica del trampolino 3 metri sincro. Hanno dominato, com'era prevedibile, le cinesi Wu Minxia ed He Zi (346,20), campionesse olimpiche e mondiali in carica

Un errore che poteva essere evitato, i giudici che danno una «spintarella» al Canada e il podio olimpico sfugge per un soffio. La premiata ditta trentin-bolzanina Francesca Dallapè - Tania Cagnotto, dopo aver accarezzato il sogno di una medaglia, resta a bocca asciutta nella finale olimpica del trampolino 3 metri sincro. Hanno dominato, com'era prevedibile, le cinesi Wu Minxia ed He Zi (346,20), campionesse olimpiche e mondiali in carica.
Il duo azzurro era partito bene, tenendo testa anche alle americane Abigail Johnston e Kelci Bryant, poi argento (321,90), e tenendo dietro le canadesi, Emilie Heymans e Jennifer Abel, vero avversario per il bronzo. Ma nel quarto tuffo qualcosa va storto, Tania è imperfetta nell'avvitamento e i giudici la stroncano, consegnando al Canada il sorpasso.
Ma se è vero che le azzurre hanno qualcosa da rimproverarsi, è altrettanto vero che l'ultimo round premia la coppia Heymans-Abel oltremisura, con un punteggio piuttosto generoso che vale il bronzo: 316,80 contro il 314,10 finale del sincro azzurro. «Abbiamo fatto una buona gara ma abbiamo sbagliato un tuffo che in allenamento falliamo pochissime volte - si rammarica Francesca - Finire quarte a due punti fa male». Non meno delusa la Cagnotto perchè «stavamo bene e due punti non sono niente. Ma i tuffi sono così, non era nemmeno un errore gravissimo e in questo sport si perde anche per mezzo punto».La 27enne di Bolzano non ci sta a fare da capro espiatorio («la gara si fa in due e non esiste che ci diamo le colpe»), evita di polemizzare sulle scelte dei giudici («è da un paio d'anni che è così, il Canada è una nazione forte e organizzata bene, ma alla fine un quarto posto alle Olimpiadi è un ottimo risultato») e guarda già al trampolino da tre metri. «Farò del mio meglio, essere arrabbiata fa anche bene» assicura. E per lei tiferà anche l'amica Dallapè. «Adesso ho bisogno di un giorno per smaltire la delusione, poi magari mi renderò conto che è pur sempre un quarto posto alle Olimpiadi - aggiunge la bionda trentina, che nell'ottobre 2008 ha dato il via al sodalizio con la Cagnotto che ha fruttato tre titoli europei di fila e un argento mondiale - Le auguro di fare bene e di prendersi una bella soddisfazione anche per me». Al fianco di Tania ci sarà anche papà Giorgio, pure lui amareggiato. «Ma la vita continua - prova a smorzare - Gli sbagli non ci dovrebbero essere ma capitano, Tania ha sbagliato un pò l'avvitamento ed è anche arrivata male sul pre-salto, la medaglia ci poteva stare».
Rispetto alla figlia, però, il ct è meno diplomatico sull'occhio di riguardo per il Canada, dove la Heymans è diventata la prima tuffatrice di sempre ad andare a medaglia in quattro Olimpiadi (argento dalla piattaforma 10 metri nel 2008, bronzo nel sincro dalla piattaforma ad Atene e argento nella stessa prova a Sydney). «È una vecchia storia - commenta il ct azzurro - Abbiamo mostrato il fianco noi ma loro hanno sempre avuto un pò di aiutini. Per le rincorse che fanno meriterebbero di partire con mezzo punto di svantaggio. La medaglia era alla portata, peccato, ma d'altro canto serviva la gara perfetta e invece la nostra è stata normale».

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