Maribor si ritira, Universiadi in Trentino

Erano uscite dalla porta e ora rientrano dalla finestra. Parliamo delle Universiadi, i giochi invernali a cui il Trentino (Provincia e ateneo) si era candidato per il 2017. All'ultimo momento, per ragioni di tipo finanziario, l'Italia - cioè Trento - si era ritirata dalla corsa per aggiudicarsi l'evento: una corsa a due vinta quindi «a tavolino» dall'unico concorrente, il Kazakistan

Erano uscite dalla porta e ora rientrano dalla finestra. Parliamo delle Universiadi, i giochi invernali a cui il Trentino (Provincia e ateneo) si era candidato per il 2017. All'ultimo momento, per ragioni di tipo finanziario, l'Italia - cioè Trento - si era ritirata dalla corsa per aggiudicarsi l'evento: una corsa a due vinta quindi «a tavolino» dall'unico concorrente, il Kazakistan. Quei giochi non si terranno in Trentino. Il 2017 resterà kazako. Ma già l'anno prossimo le Universiadi potrebbero essere ospitate in provincia.

 

Infatti Maribor (Slovenia) all'ultimo minuto ha ritirato la propria disponibilità per il 2013. E così i vertici della Fisu (International University Sports Federation) hanno ripescato il Trentino dal cilindro. Non c'è ancora l'ufficialità. Quel che è certo è che in questi giorni sono in corso intense trattative. Da una parte gli organizzatori dell'evento sono interassati a trovare un rimpiazzo alla location slovena. Dall'altra parte i trentini non possono permettersi di spendere grandi cifre. Per «Trentino 2017» si parlava di 23 milioni di euro. «Ma la spesa per eventuali Universiadi nel dicembre 2013 - commenta Filippo Bazzanella, membro del comitato operativo e che nel novembre scorso ha visto sfumare la prospettiva del grande evento sportivo in terra trentina - sarebbero (l'uso del condizionale è d'obbligo) molto inferiori. Si parla di meno di 5 milioni. La Fisu dovrebbe coprire la stragrande maggioranza delle spese per l'organizzazione».

 

I promotori incrociano le dita, mentre in Piazza Dante a Trento si stanno definendo i dettagli del possibile accordo. Quando, a fine 2011, la Provincia aveva deciso di fare retromarcia, non erano mancati i malumori. «È assurdo - aveva commentato a caldo Paolo Bouquet, delegato del rettore per le attività sportive - È come se un atleta, arrivato ad un metro dal traguardo, decidesse di smettere di correre. Un conto è essere battuti, un conto è rinunciare». Il ritiro della candidatura per il 2017 - era stato detto - è frutto di una scelta politica. «La Provincia di Trento - aveva scritto il Fatto Quotidiano - rinuncia a stanziare 23 milioni per le Universiadi 2017, ma negli stessi giorni mette a bilancio la stessa cifra per potenziare un impianto sciistico di bassa quota (Panarotta, a 1970 metri)». Ora gli organizzatori tornano a sperare. Se l'accordo per il 2013 venisse firmato, la ritirata di novembre si rivelerebbe provvidenziale». Quali le zone scelte? Bazzanella dice che tutto è da definire. «Per lo sci da fondo c'è sicuramente la Val di Fiemme, dove a marzo si tengono i Mondiali».

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