Natale / Salute

Ventilare bene i locali e fare un test covid: consigli per cene e pranzi delle feste

Il  virologo Francesco Broccolo: comportamenti per ridurre i rischi, specie per le persone più fragili. Il virus resta nella stanza per ore, anche se un soggetto positivo aveva semplicemente parlato: importante dunque cambiare aria

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TRENTO. Se nelle altre occasioni di incontro può bastare l'uso della mascherina, fare il test subito prima di riunirsi per le feste e aerare bene i locali perché il virus persiste a lungo nell'aerosol, sono le due regole principali per questi giorni di festa. Si può stare vicini senza mettere a rischio la salute dei presenti, in particolare delle persone più fragili perché anziane o colpite da altre malattie.

A indicarle è il virologo Francesco Broccolo, dell'Università del Salento.

"Se con la vaccinazione anti-influenzale e la vaccinazione anti Covid-19" le persone fragili e gli over 80 possono proteggersi dalla ma,lattia grave, ma comunque non dall'infezione, è bene dare alcuni suggerimenti per evitare che le persone fragili possano infettarsi", osserva l'esperto.

La trasmissione dei virus respiratori dipende dalla carica virale e per questo, "è utile, poco prima del pranzo di Natale, fare un tampone antigenico. Se questo dovesse risultare positivo, significa che la carica infettiva è molto alta ed è opportuno non presentarsi, soprattutto se ci sono persone anziane o fragili.

Maggior sicurezza si raggiungerebbe con un tampone molecolare perché decisamente più sensibile, ma ne vale la pena solo se i risultati sono pronti in giornata, altrimenti è preferibile fare un tampone antigenico, meno sensibile ma che fotografi la situazione all'ultimo istante. È possibile fare tamponi sia antigenici che molecolari per entrambi i virus respiratori".

In secondo luogo, è una buona regola aerare gli ambienti. Il virologo osserva che "studi recenti dimostrano che soprattutto il virus Sars-Cov-2 viene trasmesso più con l'aereosol, ossia con la dispersione nell'aria delle minuscole particelle emesse con le vibrazioni delle corde vocali o dai bronchioli, bronchi e alveoli, piuttosto che con il droplet, ossia con le minuscole gocce formate dalla frammentazione del sottile strato di saliva sulle labbra quando si parla, soprattutto se si parla a voce alta, come spesso pò accadere dei pranzi con molte persone.

"Mentre il droplet resta nell'aria per 5 secondi, la maggior parte del virus viene trasportata dall'aeresol fino a 12 ore, perciò - prosegue Broccolo - resta nella stanza anche se precedentemente c'è stata una persona positiva e ha semplicemente parlato". In questi casi "è importante aerare la stanza perché - rileva l'esperto - l'aereosol ristagna nei punti fermi, facendo galleggiare il virus e solo il flusso di aria riuscirà a spostare le microparticelle di aereosol".

Oggetti e superfici non sono invece un vero un pericolo, come si pensava inzialmente.

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