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Morbillo: +3.000% di casi in Europa e in Asia centrale quest'anno

Unicef, rischio effetti devastanti a livello globale. La Romania ha annunciato la scorsa settimana un'epidemia nazionale

ROMA. Tra gennaio e il 5 dicembre 2023 sono stati confermati 30.601 casi di morbillo in Europa e Asia centrale, rispetto ai 909 del 2022, con un aumento del 3.266%. A renderlo noto è l'Unicef che chiede urgenti misure di salute pubblica per i possibili effetti devastanti. Il tasso più alto è stato rilevato in Kazakistan con 69 casi per 100.000 abitanti, pari a 13.254 casi.

Il Kirghizistan è al secondo posto per numero di casi di morbillo, con 58 casi ogni 100.000 abitanti, pari a 3.811 casi. La Romania che ha annunciato la scorsa settimana un'epidemia nazionale di morbillo ha un tasso di 9,6 casi per 100.000 (1.855 casi).

Nel 2022 in Italia la copertura vaccinale per il morbillo era del 92% della popolazione per la prima dose e dell'86% per la seconda, in calo rispettivamente dell'1% e del 3% rispetto al 2018. Lo rende noto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nel suo rapporto annuale sul morbillo. Un livello di copertura ottimale per una malattia così contagiosa, evidenzia l'Ecdc, "è almeno il 95% con due dosi e omogenea su tutto il territorio".

In tutta Europa, molti bambini sono in ritardo rispetto alle vaccinazioni raccomandate a livello nazionale. Questo, combinato con le tendenze globali, è un campanello d'allarme per tutti noi". Così la direttrice generale per la Salute Sandra Gallina su Twitter. "Ogni dose conta - ha aggiunto - quando si tratta di proteggere te stesso, la tua famiglia e tutti coloro che ti circondano" ricordando l'inizio della Settimana europea della vaccinazione 2023.

"Tra il 2000 e il 2018, i decessi per morbillo sono diminuiti di tre quarti (73%) in tutto il mondo" e "i vaccini hanno prevenuto circa 23,2 milioni di decessi", ma dall'inizio della pandema "oltre 1,2 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms hanno perso una vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia". Lo dichiara Emer Cooke, direttrice dell'Agenzia europea dei medicinali, in occasione della Settimana europea della vaccinazione. Cooke ha indicato anche che "67 milioni di bambini in tutto il mondo hanno perso una o più vaccinazioni in tre anni a causa dell'interruzione del servizio causata da sistemi sanitari in difficoltà, diversione delle risorse, conflitti, fragilità e diminuzione della fiducia nell'immunizzazione". "La settimana europea della vaccinazione - conclude la direttrice dell'Ema - dovrebbe essere un invito all'azione per ogni cittadino europeo".

Le stime prevedono che nel 2022, circa 2,4 milioni di bambini nello Spazio economico europeo potrebbero non aver ricevuto le tre dosi di vaccino contro la poliomelite in tempo utile, sostiene l'Ecdc. La Regione Europea è stata dichiarata libera dalla poliomielite nel 2002, ma il virus continua a circolare in altre regioni del mondo. "Finché ci sono gruppi di popolazione non vaccinati o sottovaccinati nei Paesi europei e la poliomielite non viene eradicata a livello globale, il rischio che il virus venga reintrodotto in Europa rimane", avverte la direttrice dell'Ecdc Andrea Ammon. Dal 2018 al 2021, la copertura vaccinale in Italia è diminuita di un punto percentuale.

Il Covid "ha messo una pressione senza precedenti sui sistemi sanitari nazionali", ma deve continuare "il nostro sostegno per garantire che i bambini e le famiglie abbiano accesso tempestivo a importanti vaccinazioni di routine e recuperino eventuali dosi dimenticate per prevenire il ritorno di malattie prevenibili da vaccino altamente contagiose", come il morbillo o la difterite. Lo scrivono in una dichiarazione congiunta la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyrikiakides, il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, e la direttrice dell'Unicef per l'Europa e l'Asia centrale, Afshan Khan, in occasione della Settimana europea della vaccinazione. "La vaccinazione è un caposaldo della sanità pubblica è nel nostro comune interesse proteggerci a vicenda dalle malattie", evidenziano Ue, Oms e Unicef, sottolineando che "a questo proposito, è fondamentale raggiungere le persone per incoraggiarle a vaccinarsi, a rispettare i programmi vaccinali nazionali e a recuperare le vaccinazioni mancate".

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