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Influenza, i picchi sono in anticipo: più di cinquemila persone a letto in Trentino

Quasi due mesi prima del previso si registra un'impennata dell’indice dei contagi. In provincia sfiora il 10 per mille. Il maggior numero di malati si ha al momento nella fascia 5-14 anni

TRENTO. Gli esperti lo avevano annunciato. Quest’anno l’influenza colpirà duro. E infatti, reduce da due anni di quiete grazie a mascherine e distanziamento, in queste settimane influenza e sindromi influenzali hanno iniziato prepotentemente a sentire la loro voce in anticipo rispetto al solito.

I dati sull’incidenza, monitorata settimanalmente da Influet, la rete che si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, evidenziano che quest’anno, già dopo cinque settimane di monitoraggio, la curva dei contagi ha raggiunto i picchi di molte annate scorse.

I trentini a letto, soprattutto bambini, sarebbero almeno 5 mila. Solo nel 2009-2010 i casi erano saliti così rapidamente a fine autunno. Negli ultimi anni, invece, le curve sono state decisamente più basse. Nell’ultimo rapporto viene evidenziato che in tutte le Regioni e province italiane, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è sopra la soglia basale tranne il Molise e la Basilicata.

In Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria l’incidenza ha superato la soglia del livello di entità molto alta (17,36 casi per mille assistiti), ma anche Bolzano non scherza con 16.09 casi per mille assistiti e sullo stesso livello è il vicino Veneto.

In Trentino va un po’ meglio anche se negli ultimi giorni, è evidente che l’influenza sta colpendo duramente. Secondo l’ultimo dato l’incidenza è di poco sotto il 10 per mille, 9.81 per mille per la precisione. I numeri sono relativi alla settimana tra il 21 e il 27 novembre e le proiezioni della successiva danno già un ulteriore aumento. Resistono solo gli over 65 con un’incidenza bassa, il 3,36 per mille, soprattutto grazie alla copertura vaccinale.

Il maggior numero di malati si ha al momento nella fascia 5-14 con il 20,40 per mille e la fascia 0-4 con il 19,23 per mille. La fascia 15 - 64 anni si assesta invece al 10,15 per mille. Quest’anno più che mai, poi, distinguere Covid da sindromi influenzali è decisamente difficile. La discriminante è sempre il tampone, che non sempre si positivizza il primo giorno.

Febbre alta, tosse, raffreddore i sintomi più comuni. Per i pediatri sono settimane di gran lavoro, con visite e telefonate a tutte le ore. Perché se nella maggior parte dei casi i sintomi passano dopo qualche giorno senza particolari cure e conseguenze, la febbre che supera i 39 gradi preoccupa sempre molto i genitori e numerosi sono stati in questi giorni anche gli accessi al pronto soccorso, anche di bambini molto piccoli, e i ricoveri per complicanze.

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