Food / Scienza

Abbiamo mangiato cactus e larve: ecco com'è andata la serata al Muse

Lo chef Davide Rizzoli, di Pergine, ha preparato assaggi di cactus, alghe e insetti per un pubblico curioso e attento: «sono i cibi del futuro, ma non aspettatevi di dover mangiare un piatto di cavallette». 

di Gigi Zoppello

TRENTO. E’ stata un grandissimo successo, con il «tutto esaurito», la serata Fuori Orario del Muse di Trento. E se molti visitatori hanno partecipato alle conferenze e ai workshop (molto seguito quello sulle conseguenze ed i costi dell’allevamento dei bovini e in genere degli animali da carne, e la conferenza di Ruggero Rollini, comunicatore della scienza e autore per SuperQuark+.), il clou era ovviamente lo showcooking a base di insetti, alghe e cactus.

Perché il teaser era accattivante: «Che sapore hanno insetti e cactus? E saranno veramente ingredienti che entreranno anche nelle nostre cucine? Qui ssi parla del “cibo che non ti aspetti” e di come la scienza e la conoscenza possono aiutarci a fare scelte alimentari più sostenibili».

A cucinare dal vivo – più o meno – c’era lo chef trentino Davide Rizzoli, fondatore di Mini’s Food. «Ero iscritto all’Alberghiero – spiega il giovanissimo chef di Pergine – ma ho capito subito che non era la mia strada. Allora mi sono iscritto e laureato all’Università, Scienze della prevenzioni, qui a Trento. E’ lì che, occupandomi di sicurezza degli alimenti, ho incontrato questo mondo».

Se produrre un chilo di carne «costa» mediamente 11 mila litri di acqua (senza contare il consumo di suolo e la produzione di metano), possiamo in realtà ottenere proteine da insetti in un modo molto più sostenibile. «Gli insetti come le larve di tarma della farina contengono circa il 60% di proteina – ha spiegato Rizzoli – e si moltiplicano a grande velocità. Una fonte di alimenti facilmente disponibile e molto sostenibile».

Lo stesso vale per la polpa di cactus: «Mi interessa perché è una pianta che prospera anche in ambienti desertici, e in questo momento di cambio climatico, è da tenere in considerazione». Rizzoli ha quindi proposto un assaggio di polpa di fico d’India, che ha fatto arrivare dalla Sicilia. E chissà che – con queste temperature – in un futuro prossimo non ci ritroveremo a coltivare cactus anche in Val di Non.

Poi le alghe: «Le alghe, soprattutto le microalghe, sono un alimento molto interessante: proliferano bene, anche in acqua sporca, e producono l’80% dell’ossigeno del pianeta» ha ricordato lo chef.

Ma il «piatto forte» erano gli insetti. Grilli, larve, tarme… «In realtà – ha spiegato Rizzoli – non dobbiamo aspettarci dei piatti colmi di cavallette: possiamo assumere gli insetti seccati in forma di farina, quindi ad esempio in una pasta integrale che contenga anche insetti».

E’ quello che ha fatto lui al Muse: una cialda di farina di insetto (come un piccolo taco messicano), e sopra la guarnitura di verdure fresche, larve fritte e panna acida. «Chiaro che a qualcuno può far schifo l’idea, ma appunto possiamo immaginare un uso nel quale l’insetto non c’è, o meglio non si vede».

Com’è andata? Guardate il nostro reportage...

Indovina cosa c’è a cena: al Muse prove di cibo del futuro con insetti e alghe

Lo chef Davide Rizzoli ci guida alla scoperta di piatti inediti. Li abbiamo assaggiati per voi.

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