Pandemia / I numeri

Covid in Italia, altri 223 morti e continua la forte diffusione dei contagi

Tasso di positività nei test ancora in aumento (ora al 22%) e i nuovi contagi sono 108.304, continua anche la crescita progressiva dei ricoveri in ospedale e in alcune zone è già allarme per la tenuta del sistema

IL DECRETO Obbligo di vaccino e di super green pass per over 50: regole e sanzioni
TRENTINO Un altro morto per covid, balzo dei ricoveri e quasi mille i nuovi contagi

ROMA. Un altro bollettino pesante, oggi, 7 gennaio, per il covid in Italia.

Le vittime sono 223, in crescita rispetto a ieri, quando erano state 198.

Sui livelli di ieri, fatto il rapporto con il numero di test, i nuovi contagi: 108.304 su 492.172 tamponi molecolari e antigenici, secondo i dati del ministero della Salute.

Ieri erano stati 219.441 ma su ben 1.138.310 test, dunque il tasso di positività oggi cresce al 22%, rispetto al 19,3% di ieri.

Sono 1.499 i pazienti in terapia intensiva, 32 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 120.

I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 14.591, ovvero 764 in più rispetto a ieri.

Vanno verso il passaggio dal bianco al giallo le regioni Abruzzo, Toscana, Valle d'Aosta ed Emilia Romagna, secondo quanto si apprende sarebbero questi i cambi di colore che saranno decisi in queste ore sulla base dei dati del monitoraggio esaminati questa mattina in cabina di regia e che porterebbero a 15 le regioni italiane e le province autonome in questa area.

Intanto dovrebbe essere pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, secondo quanto si apprende, il decreto sull'obbligo vaccinale anti-Covid per gli over-50.

L'obbligatorietà sarebbe dunque in vigore da domani 8 gennaio: ciò significa che i lavoratori over 50, spiegano le stesse fonti, hanno tempo da domani fino al 31 gennaio per fare la prima dose di vaccino in modo da essere in regola con l'appuntamento del 15 febbraio per l'accesso ai luoghi di lavoro col super green pass. Per tutti gli over 50, lavoratori e non, le sanzioni pecuniarie per mancato rispetto dell'obbligo vaccinale scatterebbero comunque dal primo febbraio.

"Il tasso di positività del molecolare è al 24% e quello del tampone antigenico ha superato l'8%. Sono dati che ci dicono che il virus sta circolando tantissimo. Vero è che la variante Omicron nel singolo soggetto può dare una malattia meno grave, un 40% in meno di probabilità di ospedalizzazione, ma è anche vero che con questi numeri, se circa l'uno per cento va in ospedale e l'1 per mille va in terapia intensiva, stiamo discutendo di numeri assoluti molto elevati", ha detto il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta a Rtl 102.5.

"Ieri sera avevamo quasi 14mila pazienti in area medica e quasi 1470 in terapia intensiva - ha spiegato - l'ondata ospedaliera di questa impennata di contagi la vedremo nelle prossime settimane, in alcune regioni si cominciano già a vedere ospedali da campo, zone nere, insomma una situazione un po' critica".

Oggi è intervenuto nuovamente anche il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, parlando a Radio Cusano Campus: "Abbiamo un aumento esponenziale dei contagi, siamo a 200mila casi ed è probabile che salgano ancora di più, questo fa sì che molte persone preoccupate, spesso con sintomi leggeri, vadano giustamente a chiedere assistenza alla rete ospedaliera.

Rete che è stata ulteriormente riorganizzata nelle ultime settimane per fronteggiare questa ondata. Tutto ciò che non è covid purtroppo viene accumulato, ritardato, posticipato.

È evidente che questa ondata probabilmente sarà numericamente molto alta a livello di contagi ma in proporzione ai contagi verosimilmente la pressione sugli ospedali non sarà come quella che avevamo con la variante Delta.

C'è un virus che verosimilmente è meno aggressivo e c'è una popolazione per la maggior parte vaccinata, questa combinazione fa sì che il sovraccarico per la rete ospedaliera sia minore rispetto alle precedenti ondate".

Sileri tuttavia ha sottolineato che ci sarà comunque "un aumento di ricoveri nei prossimi giorni e la rete ospedaliera deve tenersi pronta per gestire questa situazione. Dobbiamo gestire anche l'ordinario. Adesso abbiamo anche il problema di operatori sanitari positivi che dunque vanno in quarantena e non possono lavorare, questo genera ulteriore difficoltà".

"Il virus sembra avere sempre più i connotati di una malattia stagionale endemica", dice al Corriere della Sera il direttore sanitario dell'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, il quale spiega: "Il virus non sta più prendendo i polmoni, ma si sta fermando alle prime vie aeree, come capita con le più comuni patologie respiratorie".

La variante del coronavirus Omicron "è poco patogena e presenta un'attenuazione della malattia", prosegue Vaia, che riporta i risultati di alcuni studi internazionali: "Quasi l'80% dei contagiati da Omicron è pauci o asintomatico".

Difficile prevedere nuove ondate del virus. "In autunno si penserà a mettere al sicuro gli anziani e i fragili, proprio come da anni si fa con il virus stagionale", spiega Vaia. Omicron, seppure meno patogena, resta "molto più contagiosa" della precedente variante Delta.

"Ragion per cui - afferma Vaia - per evitare l'alta incidenza che stiamo osservando, oltre al superamento del brevetto, serve urgentemente un aggiornamento dei vaccini contro le varianti".

Allo Spallanzani è in fase di sperimentazione la nuova pillola anti-Covid. "Dai primi risultati - riporta il direttore sanitario dell'istituto - sembrerebbe dare gli effetti sperati: la malattia non si aggrava".

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