La comunità cinese in Trentino: un'associazione e 2mila persone

Sono circa 2.000 i cinesi che vivono in Trentino. E la comunità cinese è in continua crescita. Non si tratta solamente di «nuovi nati» con gli occhi a mandorla presenti sul nostro territorio, figli di famiglie già insediate. Non mancano le persone che, dalla Cina, scelgono il Trentino per iniziare una nuova vita. A questi si aggiungono parecchi studenti universitari d’origine orientale che decidono di studiare all’Università di Trento, andando quindi ad incontrare e frequentare la comunità cinese presente in loco.

La «fotografia» che descrive la buona integrazione dei cinesi sul territorio è stata scattata ieri in occasione della presentazione del «Manuale per i cinesi in Trentino» da parte dell’Associazione Cinese Trentino, la cui nascita risale all’agosto 2017. In sostanza, i fondatori (tutti giovani con età media attorno ai 20 anni) si impegnano ad aiutare i connazionali che non conoscono bene l’italiano a relazionarsi con diversi servizi presenti sul territorio attraverso una guida scritta (vedi altro pezzo in pagina).

Per un cinese in Trentino la difficoltà maggiore da affrontare è imparare la lingua italiana. E questa criticità non riguarda solamente i «nuovi arrivati», ma anche chi è sul territorio da oltre 20 anni. «I nostri genitori - racconta il vicepresidente dell’Associazione Cinese Trentino Xin Jia - non conoscono bene l’italiano, soprattutto scritto. Quando sono arrivati qui si sono immersi anima e corpo nel lavoro e non hanno frequentato alcuna scuola. Perciò non hanno avuto modo di imparare la lingua italiana. Banalmente, se arriva una multa o una sanzione a casa non riescono a capire di che si tratta». Ecco, invece, che i giovani (chiamiamoli la «seconda generazione») cresciuti in Trentino fin da bambini (anche se nati in Cina) hanno deciso di impegnarsi per «restituire» qualcosa ai genitori che li hanno accompagnati sul nostro territorio ed hanno consentito loro di studiare. Di qui, l’idea del «Manuale per i cinesi in Trentino». Proseguendo con il «quadro» che immortala i cinesi in Trentino, le attività lavorative intraprese fino ad oggi riguardano per la maggiore negozi di abbigliamento e mercerie, bazar e saloni di parrucchieri, ristoranti. «Quindici anni fa - racconta il presidente dell’Associazione Cinese Trentino Hao Wu - molto spesso le imprese venivano fondate da due o tre persone cinesi, in grado di capirsi e sostenersi a vicenda nel nuovo Paese (l’Italia) che avevano appena raggiunto. Forse proprio per questo siamo ritenuti un popolo «chiuso». Ma, come testimonia anche la pubblicazione del Manuale, il nostro desiderio è quello di integrarci sempre di più e di creare un ponte tra cultura cinese e quella trentina». Oggi, invece, la «seconda generazione» si rivolge ad attività imprenditoriali di diversa natura. Ad esempio, il presidente Wu aprirà a breve un negozio per la riparazione di smartphone e telefonini proprio a Trento. Un ultimo sguardo verso la «terza generazione» cinese in Trentino, ovvero i «nipoti» dei primi cinesi che circa vent’anni fa arrivarono sul nostro territorio. «I bimbi nati e cresciuti qui si sentono italiani a tutti gli effetti - spiega Tin Ting, segretaria generale dell’Associazione Cinese Trentino - Questo è positivo per l’integrazione. Ma temiamo di «perdere» le nostre radici: i ragazzi conoscono poco la cultura cinese e la lingua cinese parlata e scritta». Ecco, perciò, che l’Associazione Cinese Trentino ha promosso e portato a termine un corso di cinese per bambini e ragazzi organizzato in collaborazione con il Cinformi ed il liceo linguistico Sophie Scholl.

Non solo. «A settembre - anticipa Jia - dovrebbe prendere il via il corso di cinese rivolto a giovani e adulti, anche italiani. Abbiamo ricevuto molte richieste in tal senso anche da persone trentine interessate alla nostra lingua. Manca un unico tassello: se il corso per bambini e ragazzi si è svolto nelle aule messe a disposizione dal Cinformi, per le nuove attività abbiamo fatto domanda al Comune di Trento per la concessione di una sala da adibire a sede effettiva dell’Associazione. Che diventerebbe, sì, luogo di svolgimento dei corsi ma anche polo culturale della tradizione cinese».


 

Il nuovo «Manuale per i cinesi in Trentino» affronta diverse situazioni importanti per i cinesi che vogliono muoversi sul nostro territorio, dalle più semplici alle più complesse. «Abbiamo preso in considerazione - conferma il presidente dell’Associazione Cinese Trentino Hao Wu - i contesti più critici che i nostri connazionali si trovano a dover gestire». In ideogrammi cinesi (con qualche parola tradotta in italiano) il lettore può capire come acquistare i biglietti di treno o autobus, richiedere un permesso di soggiorno, arrivare al Consolato cinese di Milano, ottenere la tessera sanitaria e consultare la cartella clinica online (TreC), richiedere la cittadinanza italiana, fare la raccolta differenziata, raggiungere Cinformi, Tribunale, Questura, Motorizzazione civile, Poste, Comune di Trento o Inail.
«La mission della nostra associazione - dice - è proprio quella di favorire l’integrazione e la reciproca conoscenza delle nostre due diverse culture». Ed il progetto dell’Associazione Cinese Trentino non si ferma al «Manuale per i cinesi in Trentino». Tra gli obiettivi c’è anche quello di impegnarci nella traduzione dall’italiano al cinese di alcuni testi e notizie, informazioni e articoli pubblicati da enti pubblici e privati. «Successivamente - puntualizza il vicepresidente dell’Associazione Cinese Trentino Xin Jia - vorremmo condividerli attraverso il sistema di messaggistica utilizzato da tutti i membri della comunità cinese, ossia WeChat». Si tratta dell’«app» per lo scambio di messaggi più usata in Cina (al pari di Whatsapp, per capirci), di cui anche i cinesi presenti in Trentino fanno grande utilizzo per rimanere in contatto tra loro.

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