Mense dei nidi, cibo bio e locale previsto dai prossimi bandi

Almeno il 20% di cibo biologico in generale, e il 10% di prodotto della filiera trentina, una quota maggioritaria di cibo bio nei servizi di ristorazione destinati agli asili nido, scuole dell'infanzia e scuole di primo grado del primo ciclo di istruzione. Sono alcuni dei paletti fissati dalla Provincia per i prossimi bandi di ristorazione delle mense scolastiche trentine, dagli asili nido fino alle elementari almeno. La revisione del capitolato che ora viene inviato all'Apac al fine della sua applicazione nelle prossime gare che verranno bandite è stata approvata dalla giunta provinciale nella seduta di venerdì.

In particolare per frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine, il 20% deve essere almeno produzione biologica e il 10% prodotti tipici e tradizionali.
Per quanto riguarda le uova la quota non proveniente da allevamenti biologici deve provenire da allevamenti all'aperto a norma cam. I prodotti ortofrutticoli devono essere stagionali, rispettando i calendari di stagionalità e per prodotti di stagione si intendono i prodotti coltivati in pieno campo.
Per pesce e carne almeno il 60% espresso in percentuale di peso sul totale deve trattarsi di prodotti a basso impatto ambientale, chiede ancora la Provincia. La decisione della giunta arriva a seguito della modifica della deliberazione 27 del 20 gennaio con la quale è stato adottato il nuovo

«Programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare» previsto dalla legge provinciale 13 del 2009.

«La modifica della normativa provinciale di settore in materia di norme per la promozione di prodotti agricoli ed agroalimentari a basso impatto ambientale e per l'educazione alimentare e il consumo consapevole e le nuove normative generali in materia di contratti pubblici comportano dunque la necessità di riallineare i contenuti dello schema tipo di capitolato speciale d'appalto per la ristorazione scolastica ed altra documentazione di gara alle nuove disposizioni. Si tratta di un riallineamento tecnico non discrezionale che rettifica i rimandi normativi alle norme sugli appalti e si allinea alle nuove disposizioni in materia di consumi alimentari» spiega la Provincia.
Inoltre la Provincia intende proporre «una norma in tema di appalti pubblici provinciali che, prendendo le mosse anche dalla» prossima norma di attuazione «in materia di affidamento di pubblici contratti consenta di salvaguardare e migliorare gli aspetti della salvaguardia ambientale. Per tutti questi motivi, anche allo scopo di individuare una direttiva concreta in vista dei futuri procedimenti di gara, si intende opportuno approvare lo "Schema tipo di capitolato speciale d'appalto per la ristorazione scolastica ed altra documentazione di gara"».
Il punteggio per le aziende che partecipano ai bandi viene assegnato in base alla qualità dell'offerta alimentare. Sono 85 i punti assegnati al massimo per i tre parametri di tutela dell'ambiente, qualità dei prodotti e organizzazione del servizio. Tra questi il punteggio massimo ottenibile - 10 punti - per gli alimenti si ha se si offrono prodotti trentini.

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