Alzheimer: si sviluppa prediagnosi dei comportamenti anni prima

La proposta di alcuni dei top esperti internazionali della malattia, riuniti alla conferenza in corso a Toronto

Mettere a punto una sorta di pre-diagnosi del morbo di Alzheimer che, anche decenni prima della vera manifestazione del morbo, ne identifichi i prodromi caratteristici grazie ad una lista di sintomi tipici:è questa la proposta di alcuni dei top esperti internazionali della malattia, riuniti alla conferenza in corso a Toronto in Canada.

In particolare, la nuova sindrome si chiamerebbe Mild Behavioral Impairment (lieve invalidità comportamentale) e si baserebbe su evidenti cambiamenti nella personalità e nei comportamenti degli individui, quali espressioni più frequenti di frustrazione o incapacità ad esprimersi con chiarezza, o difficoltà varie che però non interferiscono ancora con la generale autonomia degli individui.

«La verità - ha osservato Zahinoor Izmail, neuropsichiatra dell’università di Calgari - è che i cambiamenti emotivi e comportamentali nei malati sono un “sintomo fantasma” della complessa patologia rappresentata dalla demenza».

Gli ha fatto eco Nina Silverberg dell’Istituto nazionale sull’invecchiamento: «Sappiamo ormai da anni di ricerca che l’Alzheimer inizia come un problema di comportamento e personalità, non di memoria come generalmente ritenuto».Per alcuni però c’è il rischio di esagerare con la pre-diagnosi e creare altri tipi di problemi.

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