Omosessualità in divisa, stop alle discriminazioni

di Giuseppe Fin

In Europa gay e lesbiche in divisa hanno fondato associazioni e addirittura sindacati. In Italia, invece, l'argomento è ancora un tabù e nelle caserme vige spesso il codice «don't ask, don't tell». Qualcosa però sta cambiando e quello che è accaduto ieri a Trento è un importante segno di questo cambiamento.

«Forze dell'ordine e Vigili del fuoco contro l'omotransfobia», questo il titolo dell'evento organizzato da Arcigay del Trentino in collaborazione con l'assessorato alle Pari opportunità della Provincia che ha visto l'adesione di numerosi componenti delle Forze dell'Ordine e dei Corpi dei Vigili del Fuoco per sensibilizzare sull'importanza di queste istituzioni nel contrasto all'omotransfobia e della visibilità e inclusione delle persone lgbt al loro interno.

Ad essere presenti i rappresentati della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco permanenti e volontari con il presidente Alberto Flaim, del Commissariato del Governo con la dottoressa Filomena Chilà, della Questura di Trento con il vicequestore Anna Maria Maggio. Presenti anche il tenente Rossella Pozzebon della compagnia di Trento dell'Arma dei Carabinieri e la Polizia locale di Trento, Rovereto e Pergine con Mauro Eccel, Giorgio Matassoni e Andrea Tabarelli. Unico al momento in Italia, è stato anche presentato ufficialmente il primo gruppo di vigili del fuoco gay «Vigili contro l'omofobia» che raccoglie al suo interno diversi giovani trentini che quotidianamente offrono la propria professionalità e umanità come vigili del fuoco sul nostro territorio.

«Il gruppo è nato a luglio dello scorso anno e con i mesi è conosciuto» ha affermato Niccolò Mascher, Vigile del fuoco volontario a Mattarello da 10 anni che assieme a Tiziano Pulcini, Vigile del Fuoco in Vallagarina, è stato uno dei fondatori del gruppo. «Nella società - ha raccontato Mascher - vivevo serenamente la mia omosessualità ma non invece all'interno della mia caserma. Grazie proprio a questo gruppo ho potuto essere me stesso e il corpo dei Vigili del fuoco mi ha supportato». Ad oggi il gruppo ha una pagina su Facebook: «Vigili contro l'omofobia».

A prendere parte ieri all'incontro, moderato dal presidente di Arcigay del Trentino, Paolo Zanella, anche i rappresentanti di «Polis Aperta» l'associazione lgbt degli appartenenti alle Forze Armate e alle Forze dell'Ordine e i rappresentati dell'Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori.

«Noi istituzioni - ha affermato l'assessore provinciale alle Pari Opportunità Sara Ferrari - che rappresentiamo i cittadini abbiamo la responsabilità di riconoscere che la Costituzione quando parla di cittadini lo fa con eguali diritti e doveri nella loro diversità. Il cittadino è tante cose, non saperlo riconoscere è umiliante per la ricchezza dell'essere umano».

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