In America vanno tutti pazzi per la vecchia 500 «anfibia»

Un altro pezzo della storia automobilistica italiana è stato venduto negli Stati Uniti

Un altro pezzo della storia automobilistica italiana è stato venduto negli Stati Uniti, dove era già arrivato da un paio d’anni direttamente in California dalla provincia di Como. Ad un’asta on line una rara Ferves Ranger del 1967, una delle 50 rimaste nel mondo su una produzione complessiva di circa 600 esemplari e, pare, una delle 9-10 in possesso di collezionisti nordamericani.

La vendita è stata conclusa a 26mila dollari, un prezzo elevato rispetto alle quotazioni della Ranger degli scorsi anni ma che è certamente un ottimo investimento vista la crescita esponenziale delle quotazioni negli Usa di tutte le piccole Fiat, e soprattutto delle serie speciali (come le Jolly da spiaggia o le Abarth).

La piccola Ranger, costruita tra il 1966 e il 1971 dalla torinese Ferrari Veicoli Speciali, è una versione «quasi anfibia» della Fiat 500 ed utilizzava, a differenza di molte carrozzerie speciali dell’epoca, un proprio telaio in profilati di acciaio anziché il pianale di serie della 500.

Le dimensioni, così come volute dall’ing. Ferrari titolare della Ferves, erano dunque molto più compatte con il passo accorciato a 1,33 metri per consentire una incredibile maneggevolezza anche nei sentieri di montagna. La carrozzeria, con una forma ispirata ai veicoli anfibi (ma non a tenuta completamente stagna) era realizzata in pannelli metallici rivettati con parabrezza abbattibile verso l’avanti - come le Jeep e le Land Rover militari - e poteva essere fornita con sovrapprezzo di capote in tela, sorretta da centine smontabili, un ‘accessoriò presente nell’esemplare venduto su eBay.

La meccanica della Ranger utilizzava sospensioni e freni della Fiat 600D mentre propulsore e scatola dello sterzo erano derivati da quelli della 500 F. Il bicilindrico aveva una cilindrata di 499 cc ed erogava una potenza di 18 Cv, sufficiente - in funzione del peso ridotto - a garantire un ottimo spunto anche nelle salite. La trazione in questo esemplare del 1967 è posteriore dato che la variante 4x4 - con trazione integrale inseribile manualmente - venne introdotta solo nel 1968. Entrambe i modelli avevano il cambio a quattro marce, più un «primino» ridotto e differenziale posteriore bloccabile manualmente.

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