«Con l'aumento di un cent a sigaretta, 720 milioni l'anno per le nuove cure»

Se si aumentano di 1 centesimo le accise su ogni sigaretta venduta (20 centesimi in più a pacchetto), si ricavano 720 milioni l'anno da destinare a un fondo per pagare le costose terapie innovative contro il cancro. È quanto ha proposto Carmine Pinto, presidente dell' Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).

In cinque anni gli italiani che vivono dopo un tumore - ha argomentato Pinto - sono aumentati di circa il 20%: da 2 milioni e mezzo nel 2010 a circa 3 milioni nel 2015. Per rafforzare questo trend positivo è urgente trovare nuovi fondi dedicati espressamente alle terapie innovative che permettono di combattere il cancro con maggiore efficacia.

Per il Presidente di Aiom è urgente destinare risorse specifiche a un "Fondo Nazionale dell'Oncologia" perché quelle regionali non bastano più. E la cifra di 720 milioni l'anno inizia ad avere un senso in un contesto dove la spesa per i farmaci anti-cancro ospedalieri (3.899 mln) continua a crescere (+9,6% nel 2014) e nei prossimi anni aumenterà a un ritmo difficilmente sostenibile dalle Regioni. Ed è una cifra corretta se rapportata al fabbisogno sanitario calcolato in 1.400.000 euro per i tre settori di oncologia, malattie infettive e diabete. 

Il progetto Aiom «andrebbe a prendere risorse sul mercato delle sigarette - dice Pinto - che costituiscono un importante fattore di rischio per molti tumori (polmone, vescica e altri): causerebbe un aumento di prezzo delle sigarette e indurrebbe per questo a fumare di meno. Si innescherebbe così un circolo virtuoso, perché fumare meno vuol dire meno tumori e in ultima analisi meno spese per farmaci».

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