Cassazione condanna Rai per danni da fumo passivo

Confermata dalla Cassazione la condanna della Rai a risarcire, con quasi 32mila euro più interessi, i danni biologici e morali da fumo passivo subiti da una giornalista ora in pensione, ex conduttrice del Tg3. Senza successo l'azienda di Viale Mazzini si è difesa sostenendo di aver emesso disposizioni contro il fumo. Ad avviso della Suprema Corte, circolari e direttive «non costituiscono, evidentemente, misura idonea a contrastare i rischi da esposizione da fumo passivo» se non si fanno rispettare con sanzioni.

Queste disposizioni contro il fumo nelle redazioni e in tutti gli ambienti di lavoro della tv pubblica - rilevano gli "ermellini" condividendo quanto appurato dalla Corte di Appello di Roma - rimanevano "praticamente inattuate" perché l'azienda televisiva aveva scelto la strada del "cosiddetto approccio persuasivo e non repressivo", sottolinea il verdetto 4211 depositato oggi dalla Sezione lavoro della Cassazione che lancia un "monito" anche agli altri datori di lavoro che chiudono gli occhi davanti ai fumatori incalliti.

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