Oggi Nada, Satta e Staino, notte da favola a Mori

«È come se le estremità di una mano si bagnassero nell'acqua di Lampedusa e poi risalendo dal polso al braccio, invadendo il tronco e avventurandosi nell'altro braccio qualcosa giungesse fino a uscire dalle dita dell'altra estremità posandosi nella regione più a nord del nostro Paese, il Trentino, nella verde valle dell'Adige, là dove la qualità della vita è la migliore in Italia. Una mano nel sangue e una nello zucchero. Una vita che risale attraverso un corpo che dobbiamo lavorare perché resti umano». Sono queste le parole che  Andrea Satta , musicista romano, anima e cantante del gruppo folk dei  Têtes de Bois  ma anche pediatra, usa per dare i contorni ad un evento come  «Ci sarà una volta (dichiarazioni d'amore)»  fra danza, teatro e performing art, proposto  stasera, alle 21, al teatro «G. Modena» di Mori

di Fabio De Santi

«È come se le estremità di una mano si bagnassero nell'acqua di Lampedusa e poi risalendo dal polso al braccio, invadendo il tronco e avventurandosi nell'altro braccio qualcosa giungesse fino a uscire dalle dita dell'altra estremità posandosi nella regione più a nord del nostro Paese, il Trentino, nella verde valle dell'Adige, là dove la qualità della vita è la migliore in Italia. Una mano nel sangue e una nello zucchero. Una vita che risale attraverso un corpo che dobbiamo lavorare perché resti umano». Sono queste le parole che  Andrea Satta , musicista romano, anima e cantante del gruppo folk dei  Têtes de Bois  ma anche pediatra, usa per dare i contorni ad un evento come  «Ci sarà una volta (dichiarazioni d'amore)»  fra danza, teatro e performing art, proposto  stasera, alle 21, al teatro «G. Modena» di Mori .

 

Si tratta della prima rappresentazione di un progetto «work in progress» nato da un'idea di Satta, che vedrà sul palco una cantante che ha fatto la storia della musica leggera come Nada (foto), insieme al pianista Angelo Pelini  e al noto disegnatore e «padre» di Bobo, Sergio Staino.

«La nostra idea - ha spiegato Satta - è quella di iniziare in questa occasione un grande viaggio che diventa una sorta di costruzione collettiva di un festival di favole. Favole raccontate da mamme e papà, favole che ci sono state trasmesse, lingue e suoni lontani».

Diversi i piani su cui si intreccerà la narrazione, frutto anche dell'esperienza di Andrea Satta come pediatra che in tanti anni ha incontrato migliaia di bambini di ogni parte del mondo: «In questo progetto ho coinvolto la mia amica e grande cantante Nada nel particolare ruolo di racconta-favole, accompagnata al pianoforte da Angelo Pelini, mio compagno d'avventura nei Têtes de Bois e Sergio Staino in quello di disegnatore e suggeritore insieme a varie realtà italiane che, da anni, lavorano nell'accoglienza degli stranieri, soprattutto attraverso la comprensione della loro identità. Più che integrazione, uno scambio, in questo caso, di culture e di racconti e, attraverso questi, di umanità».

 

Una serata che vuole anticipare e raccontare «Ci sarà una volta» un festival che andrà in scena la prossima primavera coinvolgendo realtà di tutta Italia, e, come evidenzia Satta: «Sveleremo anche il reading che avremmo in animo di fare sulla spiaggia di Lampedusa, gli artisti ospiti del Festival nella prossima primavera insieme a centinaia di mamme e papà che con i propri bambini, raggiungeranno il Trentino solo per raccontare una fiaba». Una fiaba come quelle che si raccontano nell'ambulatorio Asl nella periferia di Roma in cui Stata da anni ospita mamme e papà che raccontano la favola con cui si addormentavano da piccoli a casa loro. Genitori che, superata la timidezza iniziale, accompagnano le loro storie con frittate di cipolla dall'est Europa, schiacciate di verdure del sud Italia, cous cous arabi e biscotti palestinesi. Una piccola festa in un ambulatorio pediatrico, un incrocio di lingue e un confronto che fa crescere come saprà fare«Ci sarà una volta».

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