Torna Luca Carboni: «Fisico e politico»

luca carboniNell'autunno del 1983 Luca Carboni entrava negli studi Fonoprint di Bologna per registrare il suo primo album «…intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film». Domani uscirà «Fisico & politico», il disco con cui Carboni festeggia i suoi trent'anni di carriera in compagnia di altri undici grandi artisti con una tracklist che mette insieme alcuni indimenticabili successi del cantautore felsineo, risuonati e riproposti in duetti inediti con l'aggiunta di tre nuovi brani.

Nell'autunno del 1983  Luca Carboni  entrava negli studi Fonoprint di Bologna per registrare il suo primo album «…intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film». Domani uscirà «Fisico & politico», il disco con cui Carboni festeggia i suoi trent'anni di carriera in compagnia di altri undici grandi artisti con una tracklist che mette insieme alcuni indimenticabili successi del cantautore felsineo, risuonati e riproposti in duetti inediti con l'aggiunta di tre nuovi brani. Parlando dell'anniversario con Michele Canova, produttore dell'album, Carboni ha avuto l'idea di coinvolgere artisti e amici vicini al suo mondo e ripercorrere con loro alcune tappe della sua storia musicale in una dimensione nuova. La scelta dei brani è stata affidata agli ospiti e così Tiziano Ferro ha puntato su «Persone Silenziose», Biagio  Antonacci  ha cantato «Primavera» mentre Miguel  Bosè  ha fatto sua «Inno Nazionale» e Samuele  Bersani  canta «Gli autobus di notte». Da «Luca Carboni» del 1987,  Battiato  interpreta «Silvia lo sai»,  Alice  «Farfallina» ed  Elisa  «Vieni a vivere con me». Con Cesare  Cremonini  proprio Carboni aveva già cantato durante un live «Mare Mare» e a Jovanotti piaceva «Ci vuole un fisico bestiale». Oltre a questi successi, «Fisico & politico» contiene tre inediti: «C'è sempre una canzone», di  Ligabue  che vede per la prima volta Carboni interprete di una canzone inedita non scritta da lui; «Fisico & politico», scritto e cantato con Fabri  Fibra , che rappresenta il presente del cantautore da sempre amante dell'incontro tra canzone e rap; e la ballata «Dimentica». L'idea di base è stata quella di risuonare i brani del passato cercando di rispettare la loro storia,  un lavoro reso possibile grazie al talento di musicisti italiani e americani che hanno suonato in questo album realizzato a metà tra Milano e Los Angeles.

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