Orlando: insulti, bufale e razzismo, Fb risponda

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando afferma che i legislatori devono muoversi per rendere Facebook responsabile dei contenuti che veicola.

"È arrivato il momento - dice Orlando, intervistato oggi sul Foglio - di mettere le cose in chiaro: Facebook non può essere più considerato un semplice veicolo di contenuti. Se su una bacheca vengono condivisi messaggi d'odio, o propaganda xenofoba, è necessario che se ne assuma le responsabilità non solo chi ha pubblicato il messaggio ma anche chi ha permesso a quel messaggio di essere letto potenzialmente in tutto il mond.

Al momento non esiste una legge che renda Facebook responsabile ma di questo discuteremo in sede europea prima del G7, per mettere a tema il problema senza ipocrisie".

"Dire che Facebook deve responsabilizzarsi non significa voler punire Facebook - prosegue il ministro -, ma significa voler combattere contro un grande pericolo che vivono le nostre democrazie. La retorica sulla disintermediazione ci ha permesso di fotografare bene un fenomeno ma non ci ha permesso di capire bene le sue problematiche".

"È necessario impegnarsi per non alimentare, su nessun piano, una spirale che rischierebbe di essere devastante. Quella che prevede l'affermazione di un principio pericoloso: ciò che è virale diventa verosimile a prescindere se ciò che si condivide sia vero oppure no. Le notizie false ci sono sempre state e sempre ci saranno.

Ma prima di rassegnarci a vivere nella giungla della disintermediazione senza regole è bene che la politica faccia la sua parte e che provi con tutte le forze a disincentivare l'affermazione delle post verità. Non sarà l'anticorpo perfetto ma la trasformazione di Facebook in qualcosa di simile a un editore è un passaggio cruciale in questo senso.

Sia per il mondo della tecnologia sia per il mondo della politica. Qui non stiamo parlando solo di Facebook, stiamo parlando del futuro della nostra democrazia", conclude il Guardasigilli.

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