Dipendenti pubblici, 2.000 in piazza per il rinnovo del contratto

Chiedono il rinnovo contrattuale

Sono scesi in piazza questa mattina i dipendenti pubblici del Trentino del settore sanità, Comuni, Comunità di valle, case di riposo, Provincia, enti strumentali e amministrazioni centrali per protestare contro la proposta di rinnovo contrattuale presentata dal governatore Ugo Rossi che viene definita: «Inaccettabile». In Trentino i dipendenti pubblici sono circa 33 mila. Alla protesta hanno preso parte più di 2.000 persone

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«In gioco - scrivono in una nota unitaria Gianpaolo Mastrogiuseppe (Cgil-Fp), Pierachille Dalledonne (Cisl-Fp), Silvia Bertola ed Etttore Tabarelli (Uil-Fpl), Maurizio Valentinotti (Fenalt) e Cesare Hofer (Nursing up) - c'è il futuro di un settore che è motore e perno della vita pubblica». La trattativa per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici è ripartita dopo la sentenza della Consulta dei mesi scorsi, che ha definito illegittimo il blocco contrattuale in atto dal 2009. «Il percorso trentino è iniziato già da tempo - ricordano i sindacati - e diversi incontri con lo stesso presidente Rossi e in Apran sono già avvenuti ma, evidentemente, non sono stati utili visto che la giunta ha licenziato una manovra finanziaria che prevede, per il rinnovo dei contratti pubblici, a regime, cifre che arrivano a malapena al 2,5% comprendendo le somme che, fino al 2015, costituivano la quota di finanziamento extracontrattuale del Foreg (fondo per la riorganizzazione e l'efficienza gestionale)».

I sindacati ribadiscono: «I lavoratori del servizio pubblico devono riacquisire la dignità che dal 2008 in poi si è cercato di demolire. Questo passa attraverso la valorizzazione del ruolo che svolgono anche tramite un dignitoso riconoscimento economico contrattuale». E aggiungono: «A fronte del 14% di stipendio perso dal 2010 al 2018, calcolato in base agli indici Istat e Ipca a causa del perdurare del blocco contrattuale fin dal 2009, una proposta di rinnovo prossima al 2,5% appare addirittura offensiva».

Il presidente della Provincia, Ugo Rossi , ritiene a sua volta inaccettabili ed eccessivi i toni usati dai sindacati nel definire «offensiva» la proposta della Provincia per il rinnovo contrattuale. «Noi - sottolinea il presidente Rossi - abbiamo stanziato 35 milioni di euro per il rinnovo contrattuale, che sono dieci volte di più rispetto a quanto messo nella legge di stabilità dallo Stato per i dipendenti pubblici di tutta Italia, ovvero 300 milioni, che per il Trentino vorrebbe dire, se considerassimo la nostra quota in proporzione, stanziare 3 milioni di euro».

«Non vorrei - dice ancora il governatore - che passasse l'idea che sia meglio l'approccio nazionale. Se è quello che si vuole possiamo aspettare i rinnovi contrattuali decisi a livello nazionale e ci omologhiamo a quelli. Io penso che aver stanziato una cifra che è 10 volte tanto non si possa definire offensiva, ma rispettosa della dignità dei dipendenti pubblici».

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