I Comuni chiedono un rinvio per le fusioni. Ma la legge fissa il termine al 30 novembre

di Franco Gottardi

Gestioni associate o fusione? I Comuni trentini, non tutti ma la maggior parte, si trovano di fronte a un bivio. La scelta è importante e deve essere presa in fretta. A quel bivio si arriverà infatti il 10 novembre prossimo e in quel momento dovranno sapere dove girare il volante: se proseguire sulla strada obbligatoria delle gestioni associate, scegliendo i «vicini» con cui governare assieme una parte delle competenze; oppure accordarsi con gli stessi vicini (o parte di loro) per diventare una cosa sola, un Comune unico, con i vantaggi anche in termini di agevolazioni finanziarie che questo comporta.

Scelta importante e delicata, specie per amministratori freschi di nomina, eletti nei rispettivi consigli comunali nell'aprile scorso. Tanto importante e delicata che ieri nel corso della discussione avviata in Consiglio delle Autonomie locali molti sindaci hanno chiesto all'assessore Carlo Daldoss di prorogare i termini e avere almeno un paio di mesi in più per discutere, approfondire e decidere con consapevolezza.

«L'altra volta - lamenta il sindaco di Denno, Fabrizio Inama - la finestra per le fusioni era a ridosso della campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni, adesso si chiede di fare una scelta ad amministratori in parte nuovi, che hanno avuto a mala pena il tempo per capire come funziona la macchina. E ci sono tanti problemi anche per organizzare le gestioni associate. Non è uno scherzo».

Fosse per lui, Daldoss si è detto pronto a concedere del tempo in più. Ma il problema è che il termine del 10 novembre lo fissa inderogabilmente la legge; entro quella data ogni Comune che intende andare a fusione deve aver avviato il processo, cioè averlo deliberato o in alternativa aver raccolto le firme per i referendum. Perciò o si aggira l'ostacolo con un'interpretazione elastica della norma, cosa che appare difficile, o si cambia la legge e questo rischia di essere ancor più difficile.

Pur attendendo una risposta sulla richiesta di proroga il Cal ha comunque approvato, con quattro astensioni e tutti gli altri a favore, il Protocollo d'intesa per la procedura di attivazione degli ambiti di gestione associata e i processi di fusione. L'accordo prevede la possibilità di esonero dall'obbligo di gestione associata nei settori previsti dalla legge (segreteria generale, personale, organizzazione, gestione economica, finanziaria, programmazione, gestione entrate, servizio tecnico, urbanistica e gestione del territorio, anagrafe, stato civile, elettorale, servizi relativi al commercio, altri servizi generali) per i Comuni che abbiano avviato il processo di fusione per la costituzione di un unico Comune con popolazione di almeno duemila abitanti o che ha interessato almeno tre Comuni.

Chi opta per la fusione potrà chiedere, se i referendum che si terranno la prossima primavera confermeranno l'indicazione, che la costituzione del nuovo comune avvenga il primo gennaio del 2017, oppure del 2018, del 2019 e, novità di ieri, del 2020. La richiesta di poter arrivare fino a fine consiliatura è arrivata da Clelia Sandri , sindaco di San Michele all'Adige (che sta meditando una fusione con Faedo) per permettere agli amministratori appena eletti di portare a termine mandato e programmi ed è stata condivisa.

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Aveva detto niente deroghe, ma a conti fatti qualche concessione la giunta provinciale dovrà farla. Non è facile mettere d'accordo i Comuni, farli collaborare nelle gestioni associate, rispettare i parametri com ambiti che raggiungano almeno i cinquemila abitanti. Ieri la Provincia, con l'assessore Carlo Daldoss, ha messo sul tavolo le sue proposte.

Si prevede la costituzione di una quarantina di ambiti coinvolgendo 143 Comuni e una popolazione di oltre 220 mila abitanti.

Ora i Comuni dovranno confrontarsi e esprimersi.
Val di Fiemme: la proposta prevede due ambiti con Cavalese-Varena-Carano-Daiano-Castello Molina-Capriana-Valfloriana (10.057 abitanti) e Predazzo-Tesero-Ziano-Panchià (9.987).
Primiero: Canal San Bovo-Mezzano-Imer (4.336) e Tonadico-Siror-Transacqua-Fiera di Primiero-Sagron Mis (5.601).
Valsugana e Tesino: Roncegno-Novaledo-Ronchi-Torcegno (5.091), Telve-Telve di Sopra-Scurelle-Castelnuovo-Carzano-Spera-Samone (6.097), Castello Tesino-Pieve Tesino-Cinte Tesino-Bieno-Ospedaletto-Grigno-Ivano Fracena (6.151).
Alta Valsugana e Bernstol: Albiano-Fornace-Lona Lases-Segonzano-Sover (6.118), Baselga di Pinè-Bedollo (6.523), Tenna-Caldonazzo-Calceranica (5.921), Pergine-Vignola Falesina-S.Orsola-Frassilongo-Fierozzo-Palù del Fersina (23.377).
Val di Cembra: Lavis-Giovo (11.393).
Val di Non: Denno-Campodenno-Sporminore-Ton (4.840), fedaia-Sfruz (6.960), Sanzeno-Romeno-Dambel-Sarnonico-Cavareno-Ronzone-Malosco-Ruffrè-Mendola-Fondo (7.292), Bresimo-Rumo-Livo-Cis (2.247), Cagnò-Revò-Romallo-Cloz-Brez-Castelfondo (4.290).
val di Sole: Peio-Pellizzano-Ossana-Vermiglio (5.417), Rabbi-Malè-Croviana-Caldes-Cavizzana-Terzolas (6.235), mezzana-Commezzadura-Dimaro-Mobnclassico (4.100).
Giudicarie: Comano Terme-Stenico-Bleggio Superiore-Fiavè (6.834), Storo-Bondone-Cimego-Castel Condino (5.631), Spiazzo-Strembo-Pelugo-Caderzone-Bocenago (3.302), Pinzolo-Carisolo-Giustino-Massimeno (4.951), da valutare Tione (3.631).
Alto Garda e Ledro: Dro-Cavedine-Drena (8.425), Riva del Garda-Tenno (18.897), da valutare Nago Torbole (2.857).
Vallagarina: Villa Lagarina-Pomarolo-Isera-Nogaredo (10.976), Besenello-Calliano-Nomi-Volano (8.977), Brentonico-Ronzo Chienis (5.008), Trambileno-Vallarsa-Terragnolo (3.502), da valutare Avio (4.146).
Comun general de Fascia: Vigo di Fassa-Soraga-Moena (4.649), Pozza-Canazei-Campitello-Mazzin (5.452).
Altipiani Cimbri: Folgaria-Lavarone-Luserna (4.583).
Rotaliana-Königsberg: Mezzocorona-Roverè della Luna (7.005), S.Michele all'Adige-Nave S.Rocco-Zambana-Faedo (6.793), Lavis-Giovo (11.393).
Paganella: Molveno-Andalo-Fai-Cavedago-Spormaggiore (4.902).
Val d'Adige: Aldeno-Cimone-Garniga Terme (4.185).
valle dei Laghi: Cavedine-Dro-Drena (8.425).

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