Unioni Gay a Roma «Le celebro da solo»

«I diritti vanno riconosciuti, senza ombra di dubbio. Non è il massimo della mia ambizione farlo ma, se non ci fosse nessuno, lo farei io. Perché le leggi si rispettano».

Sulle unioni civili, che tanto fanno discutere al di qua e al di là del Tevere, Alfio Marchini fa una mezza retromarcia. Il candidato sindaco di Roma, ospite di Repubblica.Tv, ha esternato su un argomento che pare essere ancora tabù. L’immobiliarista nelle scorse settimane aveva detto che - se eletto - si sarebbe rifiutato di indossare la fascia tricolore e unire civilmente due gay. Adesso però corregge il tiro. In pratica dice che, se proprio non ci fosse nessuno per la cerimonia, non si sotrarrebbe all'«ingrato» compito.

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