Ignazio e Cecilia, notizia che trovo stonata

Ignazio e Cecilia, notizia che trovo stonata

Egregio direttore,
capisco che in questo momento sia buona cosa provare a sdrammatizzare un po’ la situazione e, anche se con molta fatica, tento di capire anche che a qualcuno possa interessare che Ignazio Moser e Cecilia siano isolati nel maso di Gardolo di Mezzo assieme a papà Francesco e a loro, poverini, manifesto tutta la mia solidarietà, però che questa notizia corredata da foto sia pubblicata in prima pagina del suo giornale e che magari venga portata come esempio illuminante non solo non lo capisco proprio ma, a mio avviso, è semplicemente che assurdo… tutto qua.

Bruna Conci

Ignazio e Cecilia, sbagliato dare spazio al gossip

Egregio Direttore,
mi preme evidenziare come nella prima pagina dell’Adige compaia tra il titolo principali anche la notizia di Ignazio Moser che sta vivendo in isolamento con la sua compagna Cecilia Rodriguez nel Maso di papà Francesco.
Ritengo che in questo momento così tragico strida un po’ troppo dare importanza e risalto ad una notizia di mero gossip.

Giovanna Scanzoni


 

Una notizia che strappi la cappa scura

Tutta colpa mia. Ho chiesto ai colleghi di cercare anche qualche notizia che possa un po’ strappare la cappa scura che ci sta avvolgendo.

Di qui l’idea di scrivere anche degli articoli più leggeri, che ci riportino un po’ alla normalità. L’intento non era certo quello di fare gossip, ma era ed è, viceversa, quello di raccontare anche storie diverse, tipo quella di un campione - Francesco è ben presente nel racconto - e di due giovani pieni di vita e sempre in movimento che, come noi, si ritrovano all’improvviso agli “arresti domiciliari”.

Sia chiaro, c’è chi vive in pochi metri con marito (o moglie) e figli; dunque fare un paragone è persino improprio. Ma sentivo il bisogno di aprire le finestre per fare entrare anche dell’aria diversa. Dedichiamo ogni giorno molte pagine al coronavirus, com’è giusto che sia, con dati, riferimenti precisi, vari approfondimenti: i colleghi, che non smetterò mai di ringraziare, stanno davvero facendo un lavoro straordinario e le nostre famiglie sono preoccupate, sapendoci sempre al fronte.

Accanto a queste pagine trovavo giusto dare però il senso di una vita che continua. Malgrado tutto. Alcuni hanno apprezzato, altri, come voi, proprio no. Ci sta. E in fondo anche per questo un giornale è fatto di tante pagine, di tanti racconti.

Non vi dico, infine, quanti complimenti - ma anche quante critiche dai potenti - ho ricevuto per il mio articolo di fondo sulla situazione dei nostri ospedali. Non si può mai piacere a tutti, ma è fondamentale offrirvi ogni giorno un giornale ricco di spunti, di cose da capire, leggere, approfondire, sapere.

lettere@ladige.it

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