Un grazie all’Adige per il vostro lavoro

La lettera al giornale

Un grazie all’Adige per il vostro lavoro

Caro direttore,
spero di non rubare troppo spazio al colloquio che ogni giorno riservi ai lettori. Ti scrivo semplicemente per complimentarmi con te e con l’intera redazione per quanto state facendo - immagino in quali condizioni state lavorando - per fornire un’informazione puntuale e corretta in questi giorni di angoscia per tutti noi e per i nostri cari. Da qualche giorno mi sono messo anch’io in quarantena volontaria (e tu ben lo sai quanto mi costa, abituato da una vita a percorrere mensilmente migliaia di chilometri in Italia e all’estero).
E ti dirò che, rimanendo in casa, ho ritrovato la bellezza di condividere con la moglie il piacere dell’otium degli antichi Romani inteso non come «dolce far niente», ma come riscoperta di un altro stile di vita attraverso la lettura approfondita, non fuggevole come spesso si è costretti a fare, di un quotidiano (ne acquisto 3-4 al giorno oltre all’abbonamento all’Adige che per fortuna a Villazzano da qualche tempo arriva in mattinata), di un buon libro magari dimenticato da tempo in qualche scaffale o con l’ascolto di un brano di musica classica o lo studio di qualche argomento in passato trascurato.
Ieri, ad esempio, tornando ai quotidiani e all’Adige in particolare, oltre alle quotidiane polemiche sul futuro della nostra Regione, ho apprezzato gli interventi di Antonio Scaglia sul ruolo del giornalismo, i consigli di Paolo Crepaz e Michele Pizzinini raccolti da Paolo Micheletto, i racconti di quanti (medici e infermieri) sono in prima linea per fronteggiare questo nemico subdolo e invisibile.
Complimenti, infine, per la scelta di ospitare ogni giorno il diario di una mamma professoressa, Eliana Agata Marchese, che - se la memoria non mi tradisce - ho conosciuto parecchi anni fa quando, giovanissima, collaborava con il nostro giornale. Bellissimo il riferimento al ruolo salvifico della musica. Sì, è vero, in questi momenti bui, è proprio la musica che può salvarci dalle paure, assieme alla cultura e alle bellezze di questo nostro splendido Paese. Coraggio Italia. Possiamo, anzi dobbiamo farcela.

Giuseppe Casagrande


 

Siamo in guerra con un nemico terribile

Non rubi certo spazio. Considero infatti prezioso lo spazio di questo tuo grazie. Sono giorni davvero complicati, per noi. Ma è bastato uno sguardo perché l’orchestra del giornale si mettesse a suonare al meglio, con una dedizione, un impegno, una disponibilità e una caparbietà fuori dal comune. Siamo in guerra con un nemico terribile e ancora invisibile e noi siamo al fronte, com’è giusto che sia.

Lo hanno capito i lettori (per i quali abbiamo anche pensato ad un abbonamento speciale), lo hanno capito molto bene gli edicolanti, che sono al fronte con noi, perché sanno bene quanto valore abbia in un momento come questo ogni parola scritta, ogni parola pensata, ogni parola documentata. Lo hanno capito tutte le persone che vogliono bene non solo a questo giornale, ma anche a questo mestiere. Lo hanno capito tutti i dipendenti, tutti i collaboratori (a proposito: sì, Eliana Agata è proprio lei), tutte le persone che ogni giorno rendono possibile questo miracolo quotidiano.

Mi fa piacere che tu ti sia fermato in particolare su alcuni articoli che danno alla perfezione l’idea del giornale che ogni giorno cerchiamo di costruire: voci diverse, note diverse, storie, idee e toni diversi. Un unico spartito pieno di pagine che, messe le une accanto alle altre, danno un senso a tutto. Oggi più che mai. Anche la musica delle parole ci aiuterà a uscire da questa tempesta per ritrovare un raggio di sole. E noi racconteremo la tempesta e la quiete.
Un’ultima cosa: i tuoi complimenti sono ancor più preziosi, perché proprio un anno fa tornavo all’Adige - dove tanti anni fa avevamo condiviso un tratto di un bellissimo sentiero professionale - per guidare questa stupenda redazione.

a.faustini@ladige.it

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