+++ 68 NUOVI CASI COVID +++ 60 sono di lavoratori della carne ma contagiati fuori dalle fabbriche

Sono in tutto 68 i casi di positività al Covid oggi in Trentino. Di questi, 60 sono relativi a persone di alcuni focolai scoperti in aziende locali del settore alimentare.

Le indagini epidemiologiche attivate dalle autorità sanitarie di Provincia e Azienda sanitaria hanno confermato i sospetti di una ulteriore diffusione del virus veicolato da lavoratori impiegati in una filiera della lavorazione carni che coinvolge più di una realtà aziendale.

I soggetti positivi individuati risultano privi di sintomi.

Gli altri 8 casi vengono invece dal territorio. Di questi, 5 casi sono di raccoglitori di mele ed uva, sottoposti a tampone al laro arrivo dall'Est  Europa.

A fare il punto, in piaza Dante, l'assessore alla salute Stefania Segnana. «Il contagio è legato all’organizzazione del lavoro di questo tipo di imprese. Soprattutto le grandi aziende fanno ricordo a manodopera di cooperative, che reclutano persone che molto spesso vivono insieme o hanno contatti stretti oltre il lavoro», ha precisato Roberto Tezzele della task force provinciale. «Già da maggio - ha aggiunto - era iniziata una grossa campagna di informazione dei lavoratori, a luglio una campagna di screening in un’azienda alimentare aveva dato riscontri positivi con un solo contagiato. Dopo il primo focolaio nel comparto carni avevamo fatto un ulteriore screening e abbiamo capito che il contagio avviene principalmente al di fuori del lavoro». 

Riscontrati in Trentino cinque casi di contagio da coronavirus tra i raccoglitori della frutta, tutti asintomatici. Lo ha reso noto Maria Grazia Zuccali, del dipartimento Igiene pubblica, precisando che, dopo aver stabilito la provenienza dei lavoratori, si è pensato di offrire screening di massa a quelli che stanno arrivando da dieci giorni a questa parte.

«Abbiamo attivato i drive-through, in parte verranno eseguiti nei magazzini della frutta. Sono lavoratori in quarantena attiva, non possono muoversi, vivono in gruppetti di non oltre 4 persone, possono lavorare rispettando le distanze tra di loro e sempre in gruppi di 4», ha aggiunto Zuccali.

«Siamo pronti rispetto a quello che è accaduto a marzo, stiamo andando a cercare noi i casi, sono prevalentemente casi asintomatici», ha sottolineato Giancarlo Ruscitti della task force provinciale.

«Abbiamo riattivato servizi a domicilio per spesa e farmaci e abbiamo persone in quarantena a San Cristoforo. Per le elezioni c’è attenzione massima, in particolare sui seggi. La cosa importante è il distanziamento, rimane l’unico vantaggio per preservare anziani e soggetti fragili». «Il vaccino a breve non ci sarà, quindi dobbiamo imparare a convivere con questa situazione. Possiamo prevenire ma non ovunque. Oltre al comparto agricolo stiamo inoltre gestendo i rientri delle badanti», ha concluso Ruscitti.

 

 

 

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