Coronavirus, lo sfogo di un'infermiera del S. Chiara

di Matteo Lunelli

Si è parlato molto, ci sono state, e ci sono, accese polemiche su quanti vanno a sciare o si mettono in altre situazioni a rischio contagio, senza considerare con sufficiente attenzione le conseguenze che certi comportamenti possono avere, per sé e per gli altri.

Ma c’è un messaggio straordinariamente positivo, che non merita ulteriori commenti tanto bello, chiaro e diretto. Lo scrive una giovane infermiera del Santa Chiara.

«Non sono un’eroina, non sono un angelo, non sono una martire. Sono solo un’infermiera. È faticoso lavorare in questi giorni? Si. Ma non sono arrabbiata per la fatica, non sono arrabbiata per uno stipendio sproporzionato al rischio e alle responsabilità, non sono arrabbiata perché dietro quella mascherina sembra di non respirare, non sono arrabbiata per i genitori che ci insultano perché il loro bimbo con prurito al naso aspetta da ben quaranta minuti, non sono arrabbiata con questo stupido virus.

Smettete di essere egoisti

Sono arrabbiata con voi. Voi che ve ne fregate di tutto e di tutti e vi fate la vostra bella giornata sugli sci. Voi che ci state mettendo in ginocchio per scelta. Voi che poi avrete pure il coraggio di metterci le mani addosso perché dovremo scegliere di dare il posto in rianimazione ad un giovane e non alla vostra mamma che ha qualche anno in più. Noi tutti professionisti sanitari stiamo facendo e continueremo a fare il possibile per fronteggiare questa emergenza, e voi?

Io pronta a dare il 200%. E voi?

Io sono pronta a turni massacranti, a dare il 200%, a rischiare la mia salute, a dare il meglio per prendermi cura di voi. Voi ci riuscite a fare la vostra parte e a smettere di essere egoisti?»

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