Turn over nella scuola trentina: via in 3.000 Arrivano 4 concorsi per sostituirli

La scuola trentina si prepara a cambiare volto

di Matteo Lunelli

Una vera e propria rivoluzione. La scuola trentina si prepara a cambiare volto: non tanto nel sistema (anche se la reintroduzione degli esami a settembre fortemente voluta dall’assessore Mirko Bisesti andrebbe in quel senso, pur essendo un ritorno al passato), quanto nelle persone. Nel mondo scolastico trentino lavorano circa 13.000 persone: nel triennio 2016-2018 ne sono andate in pensione oltre un migliaio, ma nei primi nove mesi del 2019 sono state oltre 350, e almeno altrettante ci andranno nella prima parte di questo 2020. Ecco quindi che se allarghiamo il ragionamento fino all’anno prossimo possiamo dire che circa 3.000 lavoratori del mondo scuola “appenderanno la matita al chiodo”.

Insomma, un 30% di volti nuovi - e di generazioni più giovani - che hanno già iniziato e continueranno a cambiare il mondo dell’istruzione provinciale. Una bella notizia da molti punti di vista: uscite fa rima (si spera) con entrate, quindi nuove assunzioni, quindi personale giovane e motivato che dall’infanzia alle superiori andrà a educare i ragazzi trentini. Fermo restando che l’equazione giovane e preparato non è necessariamente meglio di anziano ed esperto per quanto riguarda la qualità dell’insegnamento, è però evidente che una ventata di aria fresca e nuova non fa mai male.
Ventata di novità che significa concorsi. Per centinaia di persone una parola da accogliere con “finalmente”. Nello specifico saranno ben 4, riguarderanno sia il personale sia gli insegnanti e, verosimilmente, si svolgeranno tutti nei prossimi mesi, in una calda primavera di test e graduatorie.

Per quanto riguarda gli assistenti amministrativi, ovvero il personale di segretaria, è prevista una raccolta delle domande da metà febbraio a metà marzo cui seguirà una prova preselettiva con 175 persone che potranno prendere parte al successivo concorso, in modo da avere le graduatorie pronte entro settembre. Indicativamente ci si aspettano almeno un migliaio di domande, considerato anche che il requisito richiesto è solamente il diploma.

Passando agli insegnanti, e procedendo in ordine di età degli studenti, ecco il concorso per le scuole d’infanzia. Sarà straordinario, si rivolge a chi ha almeno 3 anni continuativi di lavoro nelle scuole dell’infanzia entro gli ultimi 8 e anche in questo caso la stima è che arriveranno almeno un migliaio di domande. Verrà svolta una prova selettiva per graduare i candidati e poi si aggiungeranno i punteggi per titoli. Capitolo insegnanti delle elementari: a marzo si aprirà il concorso per le scuole primarie, con la richiesta di 3 anni di servizio negli ultimi 8, ma in questo caso non continuativi, e l’inserimento nelle graduatorie per le supplenze in Trentino. In questo caso le domande dovrebbero essere qualche centinaio, indicativamente meno di 500.

Infine, ma non certo meno importante, il maxi concorso per medie e superiori. Il Trentino parteciperà a quello nazionale, ma date e numeri sono, al momento, sconosciuti. A Roma gli incontri tra ministro e sindacati non sono andati bene, anzi: le sigle hanno indetto uno sciopero per il 17 marzo, in un tentativo di pressione per sbloccare la situazione di stallo e di accelerare i tempi, già molto ristretti. Perché, anche se siamo solo all’inizio del 2020, quando si parla di scuola il nuovo anno va programmato e impostato proprio adesso, entro i primi tre o quattro mesi dell’anno. In Trentino la strada è segnata: entro marzo le iscrizioni, da aprile i concorsi, a fine estate le graduatorie. E a settembre, alla prima campanella, pronti per entrare in aula o nella scuola con tantissimi volti nuovi grazie ai pensionamenti e ai concorsi.

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