In città 13 nuove stazioni di biciclette "pubbliche" Ma intanto i vandali si scatenano sulle e-bike 13 colonnine e 6 bici rotte: danni per 60mila euro

di Flavia Pedrini

Sessanta mila euro. È questo il costo dell’inciviltà e pesa sulle tasche di tutti. A tanto ammontano infatti i danni causati alle biciclette elettriche e alle stazioni del progetto «Bike sharing e.motion», il trasporto pubblico pulito della Provincia.

L’ultimo raid vandalico risale a ieri mattina, quando alcuni cittadini hanno allertato i vigili urbani dopo avere scoperto che le ciclostazioni di Gardolo, Top Center e Bren Center erano state danneggiate e con esse alcune biciclette. Il bilancio è pesante: 13 colonnine distrutte e 6 e-bike rotte, con un danno che, solo nella giornata di ieri, supera i 13.377 euro per le prime e raggiunge i 10.800 per le biciclette.

E purtroppo non si tratta di un caso isolato. A quanto pare c’è chi si “diverte” a danneggiare un bene di tutti, che ogni giorno consente a circa 700 abbonati del trasporto pubblico provinciale che si spostano nel territorio comunale di Trento, Rovereto, Pergine Valsugana, Lavis, San Michele all’Adige, Mezzocorona e Mezzolombardo di prelevare autonomamente, utilizzando la smart card Mitt, una delle 285 biciclette (92 city bike e 193 con pedalata assistita dotate di motore elettrico) disponibili nelle varie stazioni.



Basti pensare che, tenuto conto anche dei vandalisimi registrati nel mese scorso - 8 colonnine e 32 biciclette rotte - il danno complessivo arrecato al progetto “e.motion” supera in poco tempo i 60mila euro. Con l’effetto che la flotta circolante disponibile sia a Trento che a Rovereto è davvero ridotta all’osso.

Se per i danni arrecati da chi ha prelevato per ultimo la bicicletta è possibile risalire all’autore attraverso la smart card, nel caso di queste azioni di violenza gratuite, purtroppo, i vandali sono destinati a rimanere impuniti, visto che le e-bike non vengono prelevate ma letteralmente sradicate e le colonnine distrutte sul posto.
Anche per questo, il dirigente del Servizio trasporti pubblici, Roberto Andreatta, si dice convinto che serva un’azione duplice: sensibilizzazione su questo problema, ma soprattutto interventi concreti per scongiurare simili azioni, come l’installazione di un sistema di videosorveglianza presso le ciclostazioni.



«Abbiamo speso un milione di euro complessivamente per attrezzare le stazioni e acquistare le bici, in particolare a Trento e Rovereto - spiega Andreatta - e questo è un investimento di tutti, per la mobilità alternativa. Un sistema di trasporto pubblico che si affianca a quello tradizionale».

Un progetto che dovrebbe essere ulteriormente implementato, visto che la Provincia ha vinto un bando statale da un milione di euro per il raddoppio. «È chiaro che i vandali non rendono giustizia a questo sistema molto civile e si dovranno trovare delle contromisure per evitare che simili episodi si ripetano, come l’installazione di un sistema di videosorveglianza», commenta il dirigente.
Il rischio, altrimenti, è di dovere dire addio ad un progetto green, virtuoso e sostenibile, apprezzato da decine di cittadina, come è successo altrove.

Gobee bike, per esempio, ha deciso di lasciare l’Italia e l’Europa. Attiva a Firenze, dove era arrivata dopo l’esordio di Mobike, ma anche a Roma e Torino, la società ha chiuso gli account degli utenti e restituito i crediti. E ci sarebbe anche in quel caso il vandalismo alla base della decisione irreversibile. Troppi sarebbero stati i danni prodotti ai mezzi messi in circolazione nelle grandi città italiane ed estere. A Milano, lo scorso anno, avevano fatto scalpore le foto di biciclette buttate nel Naviglio o parcheggiate sopra le cabine telefoniche, ricorda il dirigente. Che conclude: «Ma qui vogliamo pensare e sperare di essere più civili».


 

IN CITTÀ 13 NUOVE STAZIONI

Proprio ieri sono iniziati i lavori per tredici nuove postazioni di Bike sharing e.motion da affiancare alle attuali 19 attive sul territorio comunale.

Il contributo della Provincia, come informa il Comune, si limita all’acquisto delle stazioni (colonnine) e delle relative biciclette in parte a pedalata assistita e in parte a trazione muscolare. Sono pertanto a carico dell’amministrazione comunale la messa a disposizione delle aree, gli oneri per la predisposizione compresi i relativi allacciamenti elettrici e l’alimentazione, per un costo totale di 100.000 euro.

L’intervento, che si concluderà a settembre, riguarda quindi la sola predisposizione dell’allaccio elettrico con scavo di ridotte dimensioni, posa tubazione, quadro elettrico, palina contatore e predisposizione ove necessario del terreno di posa. L’allestimento delle ciclostazioni con le  colonnine e totem annesso sarà a cura del Servizio  opere stradali e ferroviarie della Provincia. Ma ecco l’elenco delle nuove stazioni: Corso degli Alpini (presso il Campo Coni), Corso Buonarroti (presso l’incrocio via Lampi), via Degasperi (intersezione via Anna Frank), viale Verona (alla rotatoria via Fermi), viale Rovereto (al ponte dei Cavalleggeri), via Barbacovi (all’incrocio via Brigata Acqui), cicloparcheggio ex Zuffo, parcheggio ex Zuffo,via Paludi (parcheggio campo sportivo), via Feininger (presso il piazzale Groff), via Maccani (alla rotatoria ), piazza di Piedicastello e via del Brennero (all’area ex Frizzera).

L’iniziativa rientra nell’ambito del bando del Ministero dell’ambiente “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”: la Provincia ha infatti deciso che le risorse saranno destinate al potenziamento del servizio di bike sharing “e-motion” nelle città di Trento e Rovereto e all’estensione dello stesso nei Comuni limitrofi con l’acquisto di installazione di ciclostazioni e di biciclette a pedalata assistita e a trazione muscolare.

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