Genova, 16enne suicida durante perquisizione in casa: aveva 10 grammi di hashish

Tragedia nel primo pomeriggio a Lavagna (Genova), dove un ragazzo di 16 anni si è gettato dal balcone di casa mentre nell’abitazione era in corso una perquisizione della guardia di finanza.

In quel momento nell’abitazione era presente la madre.
Secondo quanto appreso il sedicenne, incensurato, si è gettato dal balcone di casa dopo avere ammesso alla finanza di possedere 10 grammi di hashish.

Il giovane aveva confessato ai militari di possedere lo stupefacente a casa dopo essere stato fermato per un banale controllo di routine all’uscita del liceo.

Soccorso ancora in vita, il ragazzo è morto mentre stava per essere trasferito in elicottero al pronto soccorso del San Martino di Genova.

L’episodio ha suscitato sgomento nella cittadina ligure dove la famiglia del ragazzo è molto conosciuta.

«La vicenda deve far riflettere. Il proibizionismo, le leggi che penalizzano e criminalizzano i consumatori, un approccio sempre e solo ideologico al tema del consumo di sostanze, l’assenza e il continuo rinvio di una legge per liberalizzare la cannabis, sono alla base di tragedie di questo tipo», afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista - Sinistra europea.

«Il governo - è la sua richiesta - cancelli tutte le politiche proibizioniste, si tolgano anche le sanzioni amministrative per i consumatori, la liberalizzazione delle droghe leggere e legalizzazione del complesso delle sostanze sono la via da seguire nonchè i primi ed unici passi per contrastare le narcomafie. Le nostre condoglianze alla famiglia del ragazzo», conclude.

Interviene anche il senatore del Pd Luigi Manconi: «Chi glielo spiega ora, ai genitori del sedicenne di Lavagna, cui erano stati sequestrati dieci grammi di hashish, che la normativa sulle sostanze stupefacenti mira a tutelare la salute e l’integrità fisica e psichica dei giovani? Legalizzare i derivati della cannabis».

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