Palazzo delle Albere sarà una vetrina della cultura trentina

di Domenico Sartori

Dal Teroldego e dalla luganega trentina alla riflessione sui temi geopolitici connessi all'idea di Europa il passo è lungo un anno e più, quanto è durato il confronto, con un fiorire di ipotesi le più diverse, sul destino del Palazzo delle Albere. Adesso, però, c'è un punto fermo, concordato tra Provincia, che dello storico buen retiro del principe vescovo Cristoforo Madruzzo è proprietaria, e Comune di Trento. Non sarà la «Casa dell'Autonomia», né una struttura per allestimenti permanenti, ma una vetrina high-tech della cultura trentina, con uno «sguardo diacronico» tra passato e futuro, fortemente intrecciata con il vicino Muse cui, con tutta probabilità, sarà affidata la gestione. Le linee guida sulle nuove funzioni della villa rinascimentale, colpevolmente lasciata chiusa dal 2010, sono state approvate ieri dalla Giunta provinciale e illustrate a Palazzo Geremia dall'assessore alla cultura Tiziano Mellarini, dal sindaco Alessandro Andreatta e da Andrea Robol, assessore comunale competente, affiancati da Sergio Bettotti , dirigente del dipartimento cultura e promozione della Provincia.


Un occhio alla Città del Concilio, alle sue vicende urbanistiche, alle trasformazioni che l'hanno segnata nei secoli, e uno sguardo su ciò che, tra castelli, musei ed eventi, il Trentino culturale offre, sfruttando, ovviamente, quella fonte di business garantita dal Museo delle Scienze, con il mezzo milione di visitatori nel primo anno di vita. No secco, dunque, ad una «funzione monouso». «Che forse» commenta Bettotti «sarebbe stata la scelta più facile». Al piano terra, vengono previste attività di creazione e produzione culturale, soprattutto rivolte ai giovani, per farne un luogo vivace, aperto, versatile. Ma sarà pure un punto di informazione, orientamento e promozione alla visita delle diverse occasioni culturali del Trentino.


Il primo piano, invece, sarà dedicato alla promozione del patrimonio culturale locale attraverso strumenti multimediali e spazi virtuali «leggeri», un allestimento flessibile, in modo che il visitatore possa cogliere il valore artistico del Palazzo delle Albere, a partire dai suoi affreschi. Qui troveranno spazio le specificità, storiche, culturali e artistiche dell'intero territorio provinciale e sarà concretizzata la collaborazione tra i diversi enti culturali trentini. Al secondo piano spazio, stanza per stanza, per uno sguardo sulla città (sul fiume Adige, il Doss Trento, la Torre Vanga, il Castello del Buonconsiglio, la cattedrale, il recente Muse...) e le sue vicende storico-culturali. Qui dovrebbe inoltre essere valorizzata la nuova funzione culturale dell'edificio conciliare, facendone un «luogo di riflessione e dialogo, tra Europa e Mediterraneo, tra Nord e sud e tra Oriente e Occidente, per riproporre Trento in quanto città e territorio, quale luogo di riflessione sui temi geopolitici connessi all'idea di Europa».


Intanto, però, nel 2015, appena ultimati i lavori di sistemazione (eliminazione barriere architettoniche e messa a norma di impianti di sicurezza ed elettrico, più le rifiniture per 750 mila euro), il Palazzo delle Albere (pianterreno) sarà sede del «Concept Store Qualità Trentina» legato all'Expo Milano e finanziato dal Cipe, quindi luogo di marketing e promozione internazionale del sistema economico del Trentino. L'idea è, in raccordo con la mostra del Muse su cibo, salute e produzione alimentare, di ospitare ai piani superiori l'esposizione dei prodotti dell'economia agricola trentina e un'esposizione pittorica di autori trentini dell'Ottocento e del Novecento con opere sul tema del paesaggio agricolo e pastorale. Do. S.

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