«L'innovazione contro la crisi I giovani aiutano le imprese» Gaia spiega Momento Digital

di Zenone Sovilla

L'inventiva dei giovani rivolta alle imprese che fanno i conti con la crisi da epidemia. Parola d'ordine: recuperare i ritardi digitali e innovarsi. Un'iniziativa lanciata poco meno di un mese fa, per cogliere il "Momento", cercare risposte utili, contribuire alla costruzione di uno sguardo lungo, creativo e ottimista sul futuro. «Ci siamo detti che in un momento così difficile potevamo dare anche noi un contributo: siamo la prima generazione veramente digitale. Conosciamo tanti giovani pieni di creatività, capacità d'innovazione, voglia di fare...», racconta Gaia Salizzoni , trentina, 24 anni, ora a Pisa per la laurea magistrale in innovation management. L'idea di "Momento" è nata dal confronto con tre ventenni emiliano-romagnoli (Carlos Ramos Miguel Cobo, Cristian Andreozzi e Filippo Palmieri).

«Abbiamo pensato - dice Gaia - di connettere i giovani tramite una piattaforma, un collettore di proposte innovative. Siamo partiti: quattro giorni e notti a contattare tutte le persone o le community italiani di innovatori di cui siamo al corrente. Trecentomila persone (di 24 community) raggiunte. Le sfide lanciate riguardano soluzioni per tre ambiti economici particolarmente penalizzati dalla crisi covid: vitivinicolo, moda e arredamento. Sfide che in questa fase storica muovono dall'assunto che se l'ecosistema imprenditoriale fosse più maturo sul piano digitale, avrebbe mitigato i danni economici dell'emergenza. I ragazzi hanno avuto dieci giorni per elaborare le soluzioni strategiche di trasformazione digitale, che abbiamo denominato "scintille" (alla fine erano 142). Le migliori sono state premiate e rese liberamente disponibili a tutti (insieme alle altre ritenute valide) al sito Momentodigital.it, secondo una filosofia open source».

Avete già qualche riscontro dal mondo delle aziende. Qualcuna ha addocchiato idee da adottare?

«Siamo già riusciti a coinvogere vari attori di primo livello dell'arredamento cui abbiamo chiesto e ottenuto un feedback. Pochi giorni fa è andato in diretta il primo webinar con i vincitori del settore arredo e Roberto Gavazzi, l'amministratore di Boffi Spa».

Nel settore, quali proposte sono piaciute in particolare?

«Abbiamo premiato il progetto di un salone del mobile virtuale, che grazie anche alla grafica 3d consente al visitatore un'esperienza realistica, con possibilità di camminare fra i mobili o di collocarli nella propria abitazione».

In Trentino c'è un interesse particolare per il comparto vitivinicolo. Quale "scintilla" avete scelto?

«L'idea vincitrice, per quanto non sia fra le più innovative è sicuramente molto utile. Si chiama "Taste it" (gustatelo, ma l'it sta anche per Italia) e disegna un modello di consegna a domicilio di vini selezionati, soprattutto gli spumanti, che per le loro caratteristiche sono particolarmente esposti alle conseguenze negative del lockdown. Si prevede uno story-telling molto approfondito sulla cantina di provenienza, sul processo di lavorazione, sull'intero territorio eccetera. Inoltre, la degustazione viene accompagnata da video di sommelier che aiutano ad apprezzare le qualità specifiche di un dato prodotto. Su questo fronte importante, qui in Toscana siamo in contatto con il Chianti Economic Forum».

E in Trentino?

«In questi giorni abbiamo contattato cantine sociali, la Cavit e il Consorzio vini del Trentino, per cercare di avviare un percorso. Abbiamo qualche appuntamento. Oltre a rendere liberamente fruibili le idee dei giovani innovatori, cerchiamo anche di creare un link fra i ragazzi e le aziende interessate a una personalizzazione delle soluzioni. Le imprese naturalmente sono libere di scegliere di svilupparle in totale autonomia, ma sanno che gli ideatori sono disponibili sia a fornire maggiori dettagli sia a partecipare a una implementazione più strutturata. Ci hanno poi affiancato anche dei consulenti, professionisti dell'innovazione, che si sono innamorati dell'iniziativa».

Si può intravedere, dunque, anche una prospettiva di tipo lavorativo?

«Tutto è nato e rimane come una iniziativa d'impatto sociale, assolutamente senza scopo di lucro. Se poi, in futuro, da una "scintilla" nasceranno rapporti diversi fra i giovani innovatori e le imprese, si vedrà».

Nella foto, a destra, GAIA SALIZZONI, Cristian Andreozzi, Filippo Palmieri e Carlos Miguel Ramos Cobo

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