In banca e in posta quasi 20 miliardi di euro

di Francesco Terreri

Il risparmio depositato dalle famiglie trentine in banca o in posta oppure investito in titoli e fondi ammonta a giugno a 19 miliardi 700 milioni di euro, con un incremento del 2,7% sul giugno 2018. Si torna a livelli record dopo alcuni anni di riduzione delle somme risparmiate a causa del contenimento dei redditi nella coda della crisi: a metà 2017 il risparmio era a poco più di 19 miliardi, l’anno scorso a 19,1 miliardi. Ma i trentini, come molti italiani, mettono da parte anche per cautela nello spendere di fronte a prospettive economiche incerte. Volano infatti soprattutto i soldi in deposito e sul conto corrente, che a giugno arrivano a 11,4 miliardi nelle banche e a 1,1 miliardi presso Poste italiane, ben 650 milioni in più in un anno pari ad un aumento del 5%. Ma tornano a sorpresa i titoli di Stato, che superano quota 1,4 miliardi con un incremento dell’11%.

Oggi è la Giornata mondiale del risparmio, che in Italia arriva al termine del mese dell’educazione finanziaria. Iniziative sulla maggiore consapevolezza dei risparmiatori nella gestione dei loro soldi sono state promosse dalla Banca d’Italia e da istituti bancari e Casse rurali. Domani a Palazzo Bassetti Intesa Sanpaolo propone «L’arte del risparmio», attività didattiche e creative per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Ma i casi di risparmio tradito continuano. Nel solo primo semestre di quest’anno, il Centro ricerca e tutela consumatori di Trento (Crtcu) registra 96 casi in campo finanziario e assicurativo, dopo i 183 del 2018.

«Abbiamo diverse vicende che riguardano le polizze vita e il risparmio gestito - spiega il direttore del Crtcu Carlo Biasior - Tra i casi trattati, c’è il ricorso all’Arbitro per le controversie finanziarie sui comportamenti delle banche nella vendita dei Pir, i piani individuali di risparmio, in particolare perché non viene evidenziato che i Pir non danno garanzia di restituzione del capitale. Continuano poi le richieste sui titoli illiquidi, come le azioni delle banche popolari e delle Casse rurali». Altri casi non seguiti direttamente dal Centro consumatori sono le domande di rimborso al Fondo indennizzo nazionale da parte di risparmiatori di banche messe in liquidazione come la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ci sono alcune decine di trentini coinvolti, seguiti da avvocati come Barbara Maseri di Sos Utenti.

Le famiglie trentine sono in questa fase prudenti nell’investire il risparmio. Secondo i dati Bankitalia, a giugno i depositi bancari ammontano a 11 miliardi 422 milioni di euro, con un incremento di 605 milioni in un anno (+5,6%). Le obbligazioni bancarie invece sono in caduta libera. A dicembre 2018, ultimo dato disponibile, ammontavano a 1,3 miliardi, con un calo del 21%. Erano a 4,8 miliardi, più del triplo, appena quattro anni fa.

Nella raccolta indiretta, i titoli in custodia crescono in un anno da 4,3 a 4,6 miliardi. Ma l’aumento è dovuto quasi solo ai titoli di Stato, tornati appetibili nei mesi dello spread elevato, anche se ora i tassi sono tornati bassi o anche negativi. Le gestioni patrimoniali (1,3 miliardi) e i fondi di investimento (1,9 miliardi) sono invece in frenata, anche per il calo dei valori nei mercati finanziari.

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