Affitti e salari in arretrato

di Francesco Terreri

Trentino Sviluppo, proprietario dell’immobile produttivo, ha ottenuto un decreto ingiuntivo per affitti non pagati per un totale di circa 130 mila euro nei confronti della Schlaefer di Storo e della Waris, ora rilevata dalla stessa Schlaefer e che nel frattempo ha chiesto il concordato preventivo.

Il provvedimento del tribunale si aggiunge alle cause intentate verso l’azienda da 8 lavoratori su una ventina, che si sono dimessi per giusta causa e rivendicano il pagamento di tre mensilità di stipendio arretrate, dell’elemento perequativo e del premio di risultato. L’azienda sostiene che le commesse ci sono - la Schlaefer, come prima la Waris, produce pannelli fotovoltaici - ma che non c’è liquidità.

Sulla proprietà pubblica dell’immobile avevano riportato l’attenzione con un’interrogazione i consiglieri provinciali del Movimento 5 Stelle Alex Marini e Filippo Degasperi. Waris era entrata nel capannone da 3.500 metri quadri ex Italpumps e Lowara a Storo nel 2015. Il canone mensile per l’affitto dei locali ammonta a 6.875 euro. La Schlaefer ha un debito con Trentino Sviluppo di circa 50 mila euro, cioè non ha pagato da quando, nel febbraio scorso, ha preso in affitto di ramo d’azienda la Waris. Che a sua volta deve ancora versare 80 mila euro di canoni arretrati.

La Schlaefer è guidata da Alfonso Sarlo e partecipata anche dalla Compagnia Fiduciaria Lombarda. La Waris fa capo a Ermanno Pizzini, già sindaco e presidente di Cassa rurale nonché protagonista in Giudicarie di diverse iniziative imprenditoriali, non sempre fortunate.
I lavoratori della Schlaefer, spiega Enrico Albertini della Fiom Cgil, avevano aperto una vertenza sindacale già a ottobre 2018, quando l’azienda chiuse la sede di Aldeno per trasferirsi a Storo. Nei mesi scorsi, quando gli stipendi hanno cominciato ad arrivare in ritardo, il sindacato ha proclamato uno sciopero e poi si è arrivati alle cause legali.

Gli ultimi conti della Waris risalgono al 2017 e vedono i ricavi dimezzati da 15,2 a 7,3 milioni di euro. Schlaefer di suo chiude il 2018 ancora bene, ma quest’anno eredita i problemi della Waris. Pesa il notevole rallentamento del mercato dei pannelli fotovoltaici, anche se ora potrebbe esserci una ripresa con i nuovi incentivi.

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