Escursioni / Sicurezza

«Bisogna sempre avere prudenza in montagna, il rischio non è mai zero»

Dopo l'ultima tragedia di sabato in val di Fleres, parlano il presidente del Soccorso alpino altoatesino, Giorgio Gajer, e la numero uno dei rifugisti trentini, Roberta Silva. Rimarcano l’importanza dell’attrezzatura e dei bollettinin meteo e valanghe: «Sulla neve importantissimo dotarsi di pala, di Artva e di Sonda»

TRAGEDIA Il trentino Alberto Franzoi perde la vita in Alto Adige
SOCCORRITORE Lassù c’era un vento molto forte

STORIA Sepolto dalla valanga: «Cerco chi ha dato l'allarme"

TRENTO. Chi ama e conosce la montagna sa bene che un margine di rischio c'è sempre. Anche per il più esperto degli scalatori. Pur non volendo in alcun modo entrare nel merito della tragedia avvenuta sabato in Val di Fleres, il presidente del soccorso alpino dell'Alto Adige, Giorgio Gajer, interviene per rinnovare l'invito alla prudenza e rivolgere le consuete raccomandazioni a chi, in questi giorni, sale in vetta.

Invito che viene ripreso anche dalla presidente dell'associazione rifugi del Trentino, Roberta Silva.«Ho consultato il meteo e valanghe? Sono abbastanza preparato per l'itinerario che ho scelto? Ho le scarpe giuste per camminare su neve e ghiaccio? Conosco le principali norme di sicurezza dell'andare in montagna? Queste sono le domande che chiunque deve porsi e che sono valide in ogni situazione», esordisce Gajer.

«In questo periodo - prosegue - sono molto frequenti le segnalazioni di video o di immagini pubblicate sui social che possono indurre a compiere gravissimi errori su quelli che sono i principi fondamentali della sicurezza. In molti casi, su questi post, si possono ammirare panorami stupendi, ma si intravvedono anche attrezzature non adeguate o si leggono consigli dati da persone che non hanno alcuna competenza per darli».

In montagna non si scherza: la scarsa preparazione, scarpe e abbigliamento inadeguati e un'eccessiva autostima possono costare carissimo. E anche sapersi fermare al momento giusto è fondamentale.

«Se le condizioni meteo non lo permettono - prosegue il presidente del Cnsas, se l'allerta valanghe lo sconsiglia caldamente, allora bisogna essere capaci di rinunciare all'escursione, Abbiamo la possibilità di disporre di un sistema, all'ufficio idrografico della Provincia, che consente di avere in anticipo le informazioni necessarie e, dunque, scegliere il percorso più sicuro ed eventualmente decidere di posticipare l'uscita ad un momento più propizio. Ricordiamo anche che è importantissimo dotarsi di pala, di Artva e di Sonda. Ma soprattutto è fondamentale avere la saggezza e l'umiltà di ascoltare le indicazioni e i consigli di chi ne sa più di noi, come il personale dei rifugi da cui si parte, ad esempio. E mai, mai avventurarsi da soli».

Attenzione e prudenza sono costanti fondamentali, valide in qualsiasi stagione dell'anno in vetta, con o senza sci ai piedi.

«Rimane fondamentale - sottolinea la presidente Silva - seguire determinati passaggi per "prevenire" i rischi che però in montagna, ricordiamo, non possono essere mai ridotti a zero. Ci sono però degli "accorgimenti" che possono aiutarci a vivere le nostre escursioni con una maggior consapevolezza dell'ambiente che ci circonda».

Importante prima di affrontare qualsiasi tipo di gita informarsi «presso chi, la montagna la vive: persone del posto come i rifugisti. O anche ai gestori del bar alla partenza del tragitto che si intende percorrere, per capire soprattutto le condizioni meteo e l'andamento dei giorni precedenti, in particolare riguardo il vento e le precipitazioni».

D'inverno si aggiunge poi il fattore freddo, ghiaccio e neve che non è trascurabile. «Non c'è un periodo specifico dell'anno in cui andare in vetta sia più o meno sicuro», aggiunge Silva. Proprio per questo è nata una collaborazione con Trentino Marketing, con la campagna "Prudenza in montagna" con delle infografiche social per condividere «utili suggerimenti su come adottare un comportamento corretto e agire in modo responsabile e consapevole», viene riportato sul sito ufficiale.

«Non deve mai mancare uno sguardo al bollettino meteo e valanghe, sempre aggiornato. Può esserci una maggiore consapevolezza per i più esperti, ma anche questo non è una garanzia», conclude la presidente.

comments powered by Disqus