Montagna / Il caso

Ricostruzione del rifugio Tonini, accordo Sat-Comune sul percorso per rifare il progetto

Dopo due bocciature, la svolta a quasi sette anni dall'incendio del 28 dicembre 2016 che distrusse la storica struttura sul Lagorai. Oggi, venerdì primo dicembre, la Società alpinisti e l'amministrazione di Baselga di Piné hanno firmato l’accordo per avviare un concorso di progettazione che “nel tempo più rapido possibile” faccia rinascere lo "Spruggio"

IL NO Tutto in alto mare: il Comune di Piné dice no al progetto
POLEMICHE Forme e volumi, le critiche e la bocciatura
GALLERY Il rifugio Tonini ieri oggi e domani

 

TRENTO. Dopo anni di discussioni e due bocciature, la situazione si sblocca per la rinascita del rifugio Tonini, sul Lagorai, a quasi sette anni dal devastante incendio del 28 dicembre 2016. Oggi, infatti, venerdì primo dicembre, la Sat e il Comune di Baselga di Piné hanno firmato l’accordo sul percorso verso il nuovo progetto di ricostruzione “nel tempo più rapido possibile” di uno dei rifugi storicamente più frequentati del Lagorai. Una nota della Società alpinisti tridentini annuncia che, in sostanza, viene lanciato ora un concorso di progettazione. Sono passati oltre due anni dalla bocciatura da parte dell'amministrazione locale del secondo progetto presentato nel 2021 dalla Sat (dopo lo stop della prima versione).

All'epoca, nell'estate 2021, anche il nuovo progetto fu giudicato inadatto a far risorgere il glorioso rifugio, perché troppo distante dall'identità originaria dello "Spruggio": ingrandirlo facendolo diventare altro da se stesso lo trasformerebbe in qualcosa di estraneo al contesto in cui si trova e irriconoscibile dagli amanti della montagna, notava il Comune.

Ora, dunque, la svolta e la convergenza su un percorso di progettazione condiviso: "È un momento molto importante - commenta la presidente Sat, Anna Facchini - che getta le basi per ripartire con un progetto di ricostruzione ampiamente atteso. La Sat procederà in tempi veloci ad avviare un concorso di progettazione e da lì sarà poi facile scandire i tempi per arrivare in fondo all’iter autorizzativo e successivamente alla fase effettiva di realizzazione. Con il Comune di Baselga abbiamo trovato una modalità condivisa per operare insieme e per ricostruire un edificio che sappiamo essere stato, ed è tutt‘ora, nella memoria identitaria dei trentini”.

Esprime soddisfazione pure il sindaco di Baselga di Pinè, Alessandro Santuari: “Il Comune riconosce il rifugio Tonini come bene pubblico e collettivo e ha quindi ritenuto di dover fare la sua parte per riportare al servizio e all’uso della comunità questa importante struttura, da sempre riferimento degli abitanti del territorio dell’Altopiano e del Trentino. Come amministrazione comunale ci siamo impegnati non solo per lavorare guardando all’oggi, ma in un’ottica di eredità positiva, di attenzione e sviluppo futuro. È con questo senso di responsabilità e di buona politica che vogliamo guardare alla rinascita del rifugio Tonini”.

Il rifugio fu inaugurato nel 1972 e successivamente donato dalla famiglia Tonini alla Sat locale e da questa successivamente trasferito alla Società Centrale. Il rifugio, ristrutturato negli anni 1999 e 2000 e oggetto di altri importanti interventi nel biennio 2010-2011, fu completamente distrutto nell'incendio di sette anni fa.

La Sat spiega nella nota che la modalità del concorso di progettazione non è nuova per il sodalizio: “Il primo si è avviato e già concluso per il rifugio Pedrotti sul Brenta. E, arrivati al termine dell’iter autorizzativo, siamo in grado di dire che il 2024 sarà il primo anno di cantieri. Questo significa - osserva Facchini - che il concorso di progettazione non è un iter che appesantisce i tempi. È in corso un secondo concorso che riguarda il rifugio Graffer al Grostè e questo del Tonini possiamo dire che sarà il terzo”.

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