Turismo / Il problema

Stagione bianca, tante prenotazioni italiane, ma per ora il mercato estero è prudente (accoglieremo gli sciatori dell’Est?)

L’ottimismo del presidente di Trentino Marketing, Battaiola: «Il Trentino sa fare sistema», e confida nel turismo nazionale, con richieste in forte aumento

di Matteo Lunelli

TRENTO. Le prime notizie sono decisamente incoraggianti: prenotazioni copiose, con una crescita in doppia cifra del mercato cosiddetto domestico, protocolli in gran parte definiti, anche se restano alcuni punti di domanda sugli impianti, e la prima neve che è già arrivata in vetta. Insomma, se un anno fa, di questi tempi, si viveva con la speranza che la stagione invernale potesse iniziare, ma con i dati che dicevano tutt'altro, oggi si possono affrontare le tre settimane che ci dividono dal via con maggiore ottimismo. «Ma sempre con una totale attenzione alla sicurezza sanitaria: tutto il Trentino turistico, dal settore ricettivo agli impianti passando per le politiche di comunicazione, ha questo caposaldo bene in testa».

Giovanni Battaiola, presidente di Trentino Marketing, fa il punto della situazione, con un occhio alla campagna mediatica che partirà nei prossimi giorni con gli "slogan invernali" e l'altro a dati, bollettini, regole della pandemia.

Presidente, partiamo dai protocolli: a che punto siamo?

Quelli degli alberghi sono definiti e restano sostanzialmente immutati rispetto all'estate. Distanze, mascherine e regole che già conosciamo. Con la difficoltà in più, rispetto ai mesi caldi, degli spazi esterni che con il freddo saranno in buona sostanza inutilizzabili.

Sugli impianti, invece, non ci sono ancora certezza. E sappiamo che la stragrande maggioranza di chi viene a soggiornare in Trentino lo fa per poi andare a sciare.

Siamo in attesa del decreto attuativo, anche se dovremmo andare verso l'80% degli impianti chiusi e il 100% di quelli aperti. Resta il nodo dei controlli, ma verrà sciolto a breve.

Capitolo green pass. Negli alberghi non serve e sugli impianti sì.

Nei ristoranti degli alberghi dipende: se sono aperti solo a chi alloggia, allora il certificato non sarà necessario. Se invece la ristorazione è anche per gli "esterni", allora servirà per tutti.

Le prenotazioni stanno arrivando?

Eccome. E sono copiose: il mercato è decisamente frizzante. È presto per dare dei numeri, ma la crescita del mercato domestico è a doppia cifra: lo dicono gli indicatori, che sono "tarati" alla stessa data del 2019, perché abbiamo ritenuto opportuno evitare il confronto con l'anno scorso, in cui la stagione non è mai partita.

Dall'estero, invece?

In questo caso gli indicatori danno tutti segno negativo. Il mercato straniero per noi vale circa il 50%: in questo momento tanti stanno attendendo di capire cosa succede, sia nel loro Paese sia nel nostro. Ci vorrà un po' di pazienza. Le mappe della pandemia dicono che l'est Europa è "rosso": ci sono anche Paesi, come la Repubblica Ceca, che per noi rappresentano un bacino importante. Il tema dell'est lo stiamo monitorando, appunto perché per noi è molto importante.

Ma ci saranno "regole speciali"? Tradotto: una comitiva di 100 italiani è uguale a una di 100 ceki o polacchi o russi, nazioni che sono alle prese con una situazione difficile?

Diciamo che chi ha il green pass valido può venire da noi tranquillamente, vogliamo sottolineare che in Trentino c'è voglia di inclusività e di accogliere tutti. Noi siamo aperti a tutti il mondo, a tutta l'Europa e naturalmente a tutta Italia. Poi delle regole da seguire e rispettare ci sono già e riguardano sia il green pass sia il passaggio alla frontiera.

Le campagne di comunicazione, quindi, andranno regolarmente in tutta Europa?

Sì, abbiamo ritenuto corretto che vadano come sempre nei nostri mercati di riferimento, come quello ceco o polacco. Ribadisco: attenzione alla sicurezza sanitaria ma anche accoglienza per tutti.

Tema tamponi: serviranno anche a molti turisti per ottenere il green pass. Il sistema è pronto?

Ci stiamo lavorando. Ne abbiamo già parlato con Provincia e task force. In estate abbiamo aperto dei punti dove c'era la necessità, ad esempio a Levico e Riva per gli ospiti tedeschi. Partiamo da un dato di fatto: il Trentino sa fare sistema e quindi riusciremo a fornire anche quel servizio.

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