Pesticidi, in Trentino alto inquinamento del terreno Al secondo posto in Italia dopo il Veneto

Trento seconda in Italia per concentrazione di pesticidi nel terreno agricolo, dietro solo al Veneto. La situazione è però in miglioramento, spiegano dalla Provincia, e si stanno metttendo in atto una serie di misure che vanno verso una riduzione nell’uso dei fitofarmaci.

A fare il punto sui pesticidi nel terreno e nelle acque è l’Ispra che ha pubblicato i dati relativi alle indagini sulle annate 2015 e 2016. Risultato: in Trentino si sono trovati residui in oltre il 70% dei punti di monitoraggio (media superiore a quella italiana) e nel 21% dei campioni analizzati. Non solo, a livello di presenza di fitofarmaci nel terreno agricolo (ossia nella superficie agricola utilizzata, la sau) il Trentino è a quota 9,3 kg per ettaro nel 2015 in calo rispetto ai 10,5 del 2014. Nella tabella per le singole regioni, quindi, il Trentino risulta superare significativamente la media nazionale (4,9 kg per ettaro) ed è secondo solo al Veneto che tocca gli 11,7 kg per ettaro. Bolzano è invece apari a 4,4 kg per ettaro.

Nel 2016 i dati trentini riguardano 51 punti di monitoraggio delle acque superficiali e 12 di quelle sotterranee. Sono stati prelevati 490 campioni, per un totale di 50.843 misure analitiche.

Nelle acque superficiali ci sono residui nel 72,5% dei punti e nel 21,2% dei campioni investigati. Sono state rinvenute 112 sostanze: le più frequenti sono dimetomorf, boscalid, pirimetanil e penthiopyrad.

Nelle acque sotterranee non ci sono evidenze di contaminazione, mentre risultano contaminati 11 punti sopra gli standard di qualità ambientale per le acque superficiali (che non significa che il corso d’acqua sia inquinato). Si tratta del punto di Mezzolombardo per il torrente Noce, Aldeno per il torrente Arione, Villa Lagarina per il Rio Molini, Denno per il Noce, Nomi per la fossa maestra di Aldeno, Lavis per la fossa maestra S. Michele-Lavis, ancora a Nomi per la Roggia di Bondone o Fosso Rimone, Denno pe ril Rio di Tuazen o Rio di Denno, Ton per il torrente Rinascico, Flavon di Rio Rosna, Altopiano della Vigolana per il Rio Valsorda.

A Bolzano le indagini 2016 hanno riguardato 31 punti di campionamento, 17 per le acque superficiali e 14 per le acque sotterranee. Sono state cercate 180 sostanze. Nelle acque superficiali si ha la presenza di residui in tutti i 94,1% punti e nel 66,3% dei campioni. Complessivamente sono state rinvenute 43 sostanze, con maggiore frequenza: boscalid, fludioxonil, clorpirifos, metossifenozide, penconazolo e dimetomorf. Nelle acque sotterranee è stata rinvenuta solamente una sostanza l’esazinone. Per le acque superficiali il livello di contaminazione risulta superiore ai limiti di qualità ambientale per 5 punti, non si evidenziano superamenti per le acque sotterranee.

A livello nazionale nel biennio 2015-2016 sono stati analizzati 35.353 campioni per un totale di 1.966.912 misure analitiche, con un aumento rispettivamente del 17,3% e del 31,3% nei confronti del biennio precedente. La copertura del territorio nazionale, tuttavia, è ancora incompleta, soprattutto nelle regioni centro-meridionali, la Calabria non ha inviato dati.

Le indagini 2016 hanno riguardato 4.683 punti di campionamento e 17.275 campioni dove sono state cercate complessivamente 398 sostanze. Nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi nel 67% dei 1.554 punti di monitoraggio; nelle acque sotterranee nel 33,5% dei 3.129 punti. Le concentrazioni misurate sono in genere frazioni di µg/L (parti per miliardo), ma gli effetti nocivi delle sostanze si possono manifestare anche a concentrazioni molto basse. Il risultato complessivo indica un’ampia diffusione della presenza e contaminazione da pesticidi. Sul caso è intervenuto ieri l’assessore Michele Dallapiccola: «I contaminati risultano minoritari oltre 2 punti sotto la media nazionale. Si è passati da 13 a 9 casi di siti contaminati. Nel 2015 sono stati prodotti molti sforzi con il piano gestione acque».

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