Per mele e patate ora è allarme siccità La Trentina: sulle gelate danni del 50%

di Francesco Terreri

Prima il gelo, ora il grande caldo: per l'agricoltura trentina (e non solo) questa è veramente un'annata nera. «Il danno per le gelate è stato del 40-50% - afferma Rodolfo Brochetti , presidente del Consorzio La Trentina - Ma ora la situazione è aggravata dalla siccità.

C'è una scarsità di risorse idriche difficilmente riscontrabile, con temperature elevate e scarsa piovosità. Certe colture cominciano a soffrire». Le mele ma anche le patate. E non si vedono prospettive di miglioramento: il caldo potrebbe aumentare e i temporali previsti qua e là sembrano occasionali e non strutturali. Per le imprese agricole socie, per ora quelle della Copag delle Giudicarie, arriva intanto un aiuto dalle Casse rurali: la moratoria delle rate dei mutui agricoli fino alla metà del prossimo anno.

Il Consorzio La Trentina, con cinque cooperative socie e circa 1.200 produttori, è la seconda organizzazione frutticola della provincia dopo Melinda. Nell'ultimo bilancio, chiuso al 31 luglio 2016, registrava un conferimento di prodotto dai soci pari a 59.250 tonnellate e ricavi per 31,7 milioni di euro, in gran parte, quasi 30 milioni, dalle mele ma anche da kiwi, susine, ciliege e piccoli frutti, ortaggi.

Il Consorzio è anche in fase di cambiamento dell'assetto direzionale. Al direttore Simone Pilati non è stato rinnovato il contratto in scadenza il 30 giugno, per cui tra pochi giorni lascerà l'incarico. Pilati era alla Trentina da molti anni e alla direzione dal 2010. La sua uscita potrebbe preludere ad una svolta in direzione di un riavvicinamento agli altri consorzi e cooperative del settore, in particolare quelle di fondovalle, dopo i contrasti degli anni più recenti.

«Non abbiamo rinnovato il contratto a Pilati - ammette Brochetti - ma non abbiamo ancora individuato un'altra persona per il ruolo di direttore, la tipologia di personalità che ci serve». E sui rapporti con gli altri consorzi e coop? «Siamo sempre in una fase statica - sostiene Brochetti - Abbiamo fatto un accordo con Melinda sulle ciliege. Con gli altri ci sono contatti istituzionali».

In questo quadro arrivano i disastri ambientali. «Il danno da gelate è di una certa entità - dice Brochetti - in media il 40-50% di produzione in meno. Le zone più danneggiate sono la Valsugana, la zona di Cavedine, il Bleggio, in generale l'alta collina. Nelle zone di fondovalle i danni sono più limitati anche per l'attivazione degli impianti antibrina». Impianti che dipendono dalla disponibilità d'acqua. «In fondovalle le aziende lavorano con la falda dell'Adige. Nelle altre zone c'è scarsità d'acqua, perciò puntiamo sull'irrigazione a goccia».

La minor produzione di mele e di frutta porterà ad una proporzionale riduzione dell'occupazione: al Consorzio, tra fissi e stagionali, lavorano 150 persone. Per le aziende agricole della Copag, quindi per ora solo nelle Giudicarie, arriva invece la moratoria dei mutui da parte delle Casse rurali: fino a metà dell'anno prossimo pagheranno solo gli interessi e non la quota capitale.
A tutto questo ora si aggiunge la siccità, che rende difficile anche l'irrigazione ordinaria. «È la cosa più problematica in questo momento - sottolinea Brochetti - Non si annunciano piogge strutturali e la stagione è ancora lunga».

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