Piove, anzi no. Forse c’è il sole. E le previsioni meteo, croce e delizia, fanno andare ai matti anche gli operatori turistici che, anche in passato, si sono detti danneggiati da calcoli rivelatisi poi errati.

«In Italia c’è bisogno di un Servizio Meteorologico Nazionale perchè c’è troppa frammentazione, con più di venti tra servizi pubblici e agenzie regionali che si occupano di previsioni del tempo».

A dirlo è Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, ospite de Festival della Meteorologia in corso a Rovereto. «Come capita spesso nel nostro Paese - ha spiegato - abbiamo tante eccellenze ma frammentate e ognuna di queste ha scopi diversi: dal fornire previsioni per l’agricoltura alle previsioni regionali».

Ma questo si traduce «in informazioni confuse» per un cittadino che vuole sapere che tempo farà, per programmare a esempio una gita o un viaggio in macchina.

«Esiste una legge per un Servizio Meteorologico Nazionale e - ha aggiunto - bisognerebbe portarla a compimento». Si potrebbe anche fare «una struttura di coordinamento di tutti i servizi esistenti in modo che funzionino come Servizio Meteorologico Nazionale».

Un’altra criticità italiana, ha rilevato Mercalli, è la formazione: «Non ci sono più percorsi formativi per diventare meteorologo e chi vuole fare questa professione deve formarsi all’estero».

Inoltre bisognerebbe fare formazione anche al pubblico, «fornire istruzioni per l’uso delle previsioni ai cittadini, perché è importante far capire che un conto sono le previsioni a 1-2 giorni che hanno una affidabilità elevata, un altro sono quelle a 7-8 giorni, che hanno una affidabilità più bassa e vanno considerate in modo diverso».

E parlando di meteo, quindi di «impazzimento del clima» dovuto all’inquinamento, qui sotto trovate Before the flood, il documentario firmato Leonardo Di Caprio: una video-denuncia di cosa sta succedendo al nostro pianeta.

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