SoS elefanti Traffico di avorio

Gli sforzi nella lotta ai traffici illeciti di animali selvatici ci sono, ma non bastano. Con un mercato che è diventato ormai il quarto giro d’affari illegale al mondo, occorre fare di più e subito. È l’appello lanciato dall’Onu in vista della Giornata mondiale della natura, che si celebra in tutto il mondo il 3 marzo.

L’edizione 2016 lancia un «Sos» importante per gli elefanti, africani e asiatici. Tra il 2010 e il 2012, stima l’Onu, ne sono stati uccisi oltre 100 mila per il loro avorio. La Giornata mondiale della natura è stata istituita dalle Nazioni unite il 20 dicembre 2013 nella data che richiama la firma della prima Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate da estinzione (Cites), avvenuta il 3 marzo 1973 a Washington.

E quest’anno nella data simbolo è atteso il lancio da parte dell’Unione europea di un piano d’azione contro il traffico illegale d’avorio, corni di rinoceronti, pellami e legnami protetti, animali selvatici. Un mercato, ha spiegato nei giorni il commissario europeo all’ambiente, Kermenu Vella, «legato al crimine organizzato e alla corruzione», che «negli ultimi anni ha raggiunto livelli senza precedenti, diventando il quarto giro d’affari illegale nel mondo», dopo droga, armi ed esseri umani.

Ogni giorno, ha ricordato Vella, «perdiamo 70 elefanti e ogni settimana 20 rinoceronti». Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si appella a «cittadini, aziende e governi» affinché ognuno faccia la propria parte «nel proteggere la fauna e la flora selvatica del globo». «Il futuro della natura è nelle nostre mani», sottolinea.

In Africa sono rimasti 470mila esemplari di elefanti contro una popolazione stimata fra i 3 e i 5 milioni nel 1900. L’avorio che sul mercato nero arriva a 3mila dollari al chilogrammo.

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