Coldiretti, in duemila al Brennero per i controlli sui Tir «Stop ai prodotti esteri trasformati in made in Italy»

Sono circa duemila gli agricoltori e gli allevatori giunti al Brennero da ogni regione d’Italia per il presidio della Coldiretti contro l’assenza di regole sull’etichettatura e la provenienza dei prodotti agroalimentari d’importazione. Altri sono attesi nel corso della giornata. Con l’intervento della polizia, vengono fermati tir provenienti da oltre confine e controllate le merci trasportate.

Tra l’altro, sono state trovate partite di latte e carne con origine in altri Paesi dell’Ue e destinate ad aziende di trasformazione italiane. Tutto in regola, perché  le regole non ci sono o sono poche. I carabinieri del Nas, ad esempio, hanno messo i sigilli a un camion che trasportava carne con etichetta non indelebile.

Il contenuto visionato nei camion fermati al presidio della Coldiretti al Brennero «sono l’esempio di merci che arrivano in Italia senza l’indicazione della provenienza e che magicamente diventano prodotti agroalimentari italiani», afferma Ettore Prandini, vicepresidente della Coldiretti.

«Anche a fronte del tavolo che si apre a Bruxelles che discute misure di sostegno al settore agroalimentare - aggiunge Prandini - la richiesta principale della Coldiretti è di arrivare, prima ancora di pensare a forme di supporto economico, a stabilire l’obbligo di indicare l’origine di tutti i prodotti agroalimentari, perchè questo tutela agricoltori ed allevatori italiani».

«Come abbiamo visto qui al Brennero - prosegue il vicepresidente della Coldiretti - ci sono prodotti che entrano dal confine già con brand made in Italy. L’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti non è solo un aiuto al settore agroalimentare italiano, indebolito dall’assenza di regole, ma anche una risposta etica per mettere i consumatori nelle condizioni di sapere cosa acquistano».

I numeir, intato, giustificano l'allarme dei contadini. Non solo latte, cagliate e polveri, dall’inizio della crisi ad oggi le importazioni di prodotti agroalimentari dall’estero sono aumentate in valore del 28 per cento. È quanto emerge da un’ analisi Coldiretti relativa ai dati del commercio estero nei primi cinque mesi del 2015.

L’organizzazione ha annunciato che la mobilitazione degli agricoltori alle frontiere del Brennero si allarga, dal latte alla carne fino all’ortofrutta, e prosegue anche domani martedì 8 settembre con migliaia di agricoltori provenienti dalle diverse Regioni. Secondo Coldiretti sono cresciuti del 12 per cento gli arrivi di carne di maiale spesso destinati a diventare prosciutti italiani, mentre le importazioni di cereali, «pronti a diventare pasta e riso spacciati per Made in Italy» hanno fatto registrare un vero boom (+59 per cento), con un +77 per cento per il grano e un +80 per cento per il riso. Netta pure - continua la Coldiretti - la crescita delle importazioni di frutta e verdura, +44 per cento, su tutti il pomodoro fresco (+78 per cento), ma cresce anche quello concentrato (+72 per cento).

Aumentano anche - prosegue Coldiretti - gli arrivi di succo di frutta dall’estero, +29 per cento spesso venduti come italiani perchè sulle etichette non è obbligatorio indicare l’origine ma solo il luogo di confezionamento industriale.  «In un momento difficile per l’economia - conclude il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo - dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero».

Un maso situato su un pendio particolarmente ripido e un magazzino ortofrutticolo in Val Venosta sono state invece le due tappe della visita altoatesina del sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione, il quale, accompagnato dall’assessore Arnold Schuler, ha toccato da vicino la situazione del settore in Provincia di Bolzano.
Far comprendere quali difficoltà incontra un agricoltore in una zona montuosa come quella altoatesina, ma mostrare anche le eccellenze prodotte dal territorio. Questo il motivo per cui l’assessore Arnold Schuler ha accompagnato il sottosegretario in visita prima a un maso sul Monte Sole, e quindi presso il consorzio ortofrutticolo «Texel» di Naturno.

«Il sottosegretario - ha commentato Schuler al termine della visita - è rimasto positivamente impressionato da queste due realtà così diverse, e noi siamo soddisfatti di essere riusciti a proseguire nel lavoro di sensibilizzazione che portiamo avanti sia a livello nazionale, sia a livello europeo, per mettere in risalto le molteplici e diverse esigenze e caratteristiche dell’agricoltura altoatesina», conclude Schuler in una nota.

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