Zaino in spalla e si sale in quota Si apre in montagna la stagione dei rifugi

Tutte le informazioni e i consigli delle guide alpine

di Ugo Merlo

I rifugi del Trentino, quest’anno, hanno giocato d’anticipo. Sono le condizioni ottimali sulle montagne del Trentino che permettono di aprire la stagione alpinistica con un po’ d’anticipo, rispetto al canonico 20 giugno, data storica. Verrebbe da dire, orso permettendo, dati gli ultimi episodi. Ma sarebbe troppo facile e riduttivo. Certo ci vorrà qualche precauzione e magari servirà dotarsi del campanello, togliendo però il gusto del silenzio dei monti, delle sinfonie del vento e delle cascate d’acqua.
La chiusura ufficiale della stagione sarà il 20 settembre, ma come avviene da qualche anno, complici i cambiamenti climatici, l’estate si allunga e qualche struttura continuerà almeno fino alla fine di settembre o ai primi di ottobre. Sulle montagne del Trentino si cammina sulla neve dai 2000 - 2200 metri in su, ma considerando che le struttura alpinistiche, (escluso il rifugio Mantova al Vioz, 3535 m nel Gruppo dell’Ortles Cevedale) sono tra i 1800 ed i 2600 metri, si può dire che tutti sono raggiungibili senza lunghe camminate nella neve. E anche vi fosse un pò di neve, siamo ad inizio stagione ed in montagna, è bene ricordarlo, si va con l’attrezzatura giusta che permette di essere in grado di affrontare anche qualche tratto innevato.

Nel Trentino occidentale il rifugio Mantova al Vioz, il nido d’aquila della Sat, è gestito da Mario Casanova che dice: «Ho fatto una perlustrazione alcuni giorni fa, penso di aprire tra due settimane, il 25 di giugno. La situazione neve è molto diversa rispetto allo scorso anno poichè quest’inverno ne è venuta meno che nel 2014. Dalla quota di 3000 metri si cammina sulla neve e c’è il passaggio attrezzato del Brick, a 3200 m, con molta neve e che dovremo liberare». E il nuovo sentiero che viene dalla funivia? «Non è ancora stato ultimato, penso i lavori proseguiranno quest’anno. È comunque segnalato con delle paline, ma è un tracciato alpinistico che richiede una certa preparazione tecnica».

Poco più sotto, ai 2600 m del rifugio Larcher al Cevedale il gestore Manuel Casanova conferma l’apertura per il 20 giugno. Sempre nel Parco dello Stelvio, nell’alta val di Saent alla quota di 2437 m, il Silvio Dorigoni, gestito dalla famiglia Jachelini, aprirà anch’esso le porte del rifugio domenica 20 giugno.

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Nel Gruppo di Brenta il rifugio Graffer è rimasto aperto dopo la chiusura della stagione invernale date le belle e calde giornate. «La stagione è già iniziata, complice il bel tempo e la poca neve al di sotto dei 2000 m - afferma il gestore la guida alpina Roberto Manni - incomincia ad esserci un pò di movimento». Più in là alla base dei Castelletti ci sono, alla quota di 2272 m, i due rifugi Tuckett e Sella . «Siamo aperti da sabato - dice Alberto Angeli il gestore di questo rifugio, diventato dopo i lavori di sistemazione del Sella e l’ampliamento del Tuckett particolarmente accogliente - . La stagione può iniziare con buoni auspici, la neve sotto i 2200 m è pochina e con il caldo si sta sciogliendo». All’Alimonta alla vedretta degli Sfulmini, nel cuore del Gruppo di Brenta, alla quota di 2580 m, c’è ancora un metro di neve ed Ezio Alimonta, che è anche presidente dell’Associazione dei rifugi del Trentino ci fa il quadro della situazione: «Noi apriremo il rifugio il 20 come da calendario, perché c’è ancora neve. Per quanto riguarda gli altri rifugi del Trentino sono in molti che anticipano, perché c’è poca neve e la situazione è buona per dare il via alla stagione alpinistica».

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Nella valle di Brenta, ai 2182 m dei Brentei al rifugio Alberto e Maria il gestore Luca Leonardi dice: «Sono al rifugio per sistemare teleferica e presa dell’acqua e apriremo il 20 giugno». Al Pedrotti alla Tosa che si trova poco sotto la Bocca di Brenta, alla quota di 2491 m porte aperte da oggi. «Siamo pronti - afferma Franco Nicolini la guida alpina di Molveno, rientrato nel suo Brenta da poco, dal Nepal - per aprire oggi. Salendo dal versante di Molveno non c’è nessun problema di neve. Qualcuno ha già fatto le Bocchette. Quest’anno faremo alcuni eventi, come il centocinquantesimo anniversario della prima salita alla cima Tosa, che con i suoi 3173 m è la più alta del Gruppo di Brenta». Al XII Apostoli dell’alta val di Nardis. «Ci stiamo preparando a salire - dice la guida alpina Aldo Turri, gestore della struttura - e apriremo ufficialmente domenica 20, ma già da dopodomani saremo al rifugio e se arriva qualche alpinista sarà il benvenuto». Sul versante opposto, al Silvio Agostini, a quota di 2405 m nell’alta val d’Ambiez, Roberto Cornella aprirà domani. «Il rifugio - conferma Cornella - sarà operativo dal 15 giugno. Noi abbiamo ancora lavori in corso, a seguito dei danni delle nevicate del 2014, ma l’Agostini è aperto solo con qualche limitazione. Sul versante dell’Adamello il Città di Trento, ai 2442 m del Mandron, il gestore Davide Galazzini conferma l’apertura del rifugio per il 20 di giugno». Sempre in val d'Ambiez, è aperto dal 1° maggio il rifugio al Cacciatore, con la nuova gestione di Anna, Matteo e della border collie Lola.

Al passo della Lobbia, il rifugio ai Caduti dell’Adamello, dopo la parentesi pasquale, che vede il rifugio meta degli sci alpinisti, Romano Ceschini che lo gestisce dice: «Apertura per il 20. Quest’anno la situazione neve è ottimale, speriamo bene con il tempo». Al Segantini , in val d’Amola, sul versante sud est della Presanella, la guida alpina Egidio Bonapace, presidente dell’Accademmia della Montagna, ha già aperto le due strutture. «Siamo aperti anche se il meteo in questi giorni non promette gran che. Siamo quassù già da alcuni giorni sperando in una buona stagione».
 
Nel Trentino orientale il rifugio Boè, a quota 2871 m del Col Turond, in attesa di ristrutturazione è gestito dalla guida alpina fassana Lodovico Vaia che è pronto per aprire. «Siamo già saliti per i primi sopraluoghi, c’è ancora un po' di neve, ma in questi giorni si scioglierà e noi saliamo in settimana per aprire il 19. Quest’anno la neve in quota è davvero poca rispetto agli anni passati».

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Il rifugio Antermoia, nel Gruppo del Catinaccio, ha una operatività limitata poiché sono in corso lavori di ristrutturazione, mentre al Vajolet ( 2243 m), alla base delle spettacolari guglie dolomitiche, il gestore Fabio Bernard dice: «Siamo aperti da venerdì. Le condizioni della montagna sono buone e ci hanno permesso questo leggero anticipo». Più su, ai 2600 m del Passo Principe il gestore dell’omonimo rifugio Sergio Rosi è lassù da due settimane. «La stagione si è già aperta, noi siamo quassù dal 30 maggio e sta girando un pò di gente. Speriamo nel meteo, ma peggio del 2014 non credo possa fare. Noi facciamo la stagione lunga, se non arriva neve saremo aperti fino ai primi di ottobre, come nostra consuetudine.

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Scendendo al Gardeccia, Marco de Silvestro, che gestisce la struttura con il fratello Mario, è già al rifugio: «Siamo aperti già da una settimana. La situazione neve anche in quota è buona, c’è solo qualche canale dove è bene fare attenzione, anche la ferrata del Santner è percorribile. Nel Gruppo delle Pale di San Martino il Pedrotti alla Rosetta, sull’Altopiano delle Pale, la guida alpina Mariano Lott, è al rifugio. «Siamo al rifugio per gli ultimi preparativi, apriremo il 20. Attorno al Rosetta è ancora tutto bianco, ma la neve, specie rispetto al 2014, è decisamente meno, quindi ancora qualche giornata di sole e si scioglierà.

Al rifugio Ottone Brentari, alla base della Cima d’Asta, sono numerose le prenotazioni già di questo fine settimana. «Siamo già aperti - conferma il gestore Emanuele Tessaro - ieri e oggi ospitiamo un corso di roccia della Sat di Rovereto, con i quali apriamo la stagione 2015».

Ai piedi della Marmolada, il rifugio Contrin, a quota 2016 m, è stato aperto in settimana. Purtroppo chiuso il rifugio Prospero Marchetti allo Stivo, che non ha un gestore, mentre sono in corso lavori al rifugio Agostini, che è aperto e svolge normale servizio agli alpinisti, mentre fornisce solo una assistenza il rifugio Antermoia dove sono in corso lavori di ristrutturazione.

Come ogni anno, poi, anche per la stagione 2015 sono tanti gli appuntamenti molti legati ai Suoni delle Dolomiti. Il via di Suoni delle Dolomiti il 2 luglio con il trekking in val di Fassa e il primo grande evento, il concerto del 4 luglio con Mario Brunello, Ivano Battiston e Gabriele Ragghianti al rifugio Contrin alla Marmolada. La chiusura sarà 28 di agosto al rifugio Roda di Vael con il concerto deli Mahaler Chamber Soloists. Ecco il programma completo:

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Al rifugio Contrin domenica 28 giugno ci sarà il 32° raduno nazionale degli Alpini. Nel Gruppo di Brenta si celebreranno i 150 anni della prima salita alla cima Tosa, punto più alto del Brenta, con i suoi 3173m, la cui prima ascesa avvenne il 20 luglio del 1865. Al rifugio Fratelli Garbari ai XII Apostoli l’ultima domenica di luglio, il 26, si svolgerà, con la partecipazione del Coro della Sosat, la celebrazione eucaristica, nella suggestiva chiesetta scavata nella roccia della cima XII Apostoli, in memoria delle vittime della montagna.

I cambiamenti climatici, a parte il 2014, anno di eccezionali nevicate, come avveniva fino agli anni ‘60 del secolo scorso, stanno portando ad un allungamento della stagione alpinistico escursionistica. Non è un caso che molti rifugi, sia della Sat, che quelli privati siano da oggi o già da qualche giorno aperti e che gli altri apriranno tutti, Mantova al Vioz escluso, il prossimo fine settimana. Si impone un ragionamento legato a questo anticipo, che potrebbe portare ad allungare tutta la stagione turistica estiva sulle montagne, ma anche nelle vallate. Questo dovrebbe comportare anche l’apertura di tutte le strutture ed i servizi, che ai primi di giugno, a parte alcuni casi, solitamente non sono aperti. Non solo anticipare, ma si può ed alcuni casi lo si fa, anche allungare la stagione nei rifugi, considerando che le estati si protraggono spesso fino alla fine di settembre se non ai primi di ottobre. Gli escursionisti della Germania amano frequentare le Dolomiti proprio nel mese di settembre e oltre, come accade nel vicino Alto Adige.

Non si svolgerà, dopo 5 anni, l’iniziativa enogastronomica «rifugi del gusto», promossa dall’Accademia della montagna in collaborazione con la Sat i gestori dei rifugi e Trentino marketing. Il proseguimento fino a fine settembre dell’apertura è lasciata all’iniziativa dei gestori che potranno organizzare attività culturali e alpinistiche tali da valorizzare il loro territorio e le montagne dove le strutture sono collocate.


 

I CONSIGLI PER LA MONTAGNA

Un migliaio gli interventi, quelli fatti sui monti del Trentino dal soccorso alpino nel 2014, con molte vite salvate. Adriano Alimonta è il presidente del soccorso alpino del Trentino, struttura che fa capo alla protezione civile. Lui è guida alpina, maestro di sci e da sempre frequentatore della montagna, in particolare il Gruppo di Brenta, essendo di Campiglio.

«Ritengo opportuno dare alcuni consigli che possonoo essere utili nell’affrontare qualsiasi attività in montagna, sia che si tratti dell’escursione facile, che della salita difficile per la vetta. Innanzitutto è necessario programmare il proprio itinerario adeguandolo in base ad alcuni elementi come la preparazione fisica e tecnica, l’abbigliamento e l’attrezzatura, e bisogna mettere nello zaino tutto ciò che serve, evitando il superfluo».

Occorre scegliere la meta, controllare quanto si deve camminare e scegliere l’itinerario adatto in funzione dell’allenamento. «Per quanto riguarda l’abbigliamento c’è l’imbarazzo della scelta ci sono capi tecnici di tutti i tipi e la gente, anche condizionata dalla moda, li sta utilizzando. Ovvio che per l’attrezzatura, se vado a fare una via ferrata, dovrò sapermi muovere su quel terreno ed avere imbrago e casco, per esempio. Se vado su di una vedretta devo sapere che posso trovare ghiaccio e quindi  è importante avere i ramponi. C’è poi il fattore meteo. Sempre di più le previsioni meteo ad ogni istante sul cellulare sono uno dei fattori da considerare quando si prepara la propria escursione, ma non bastano».

Per Alimonta è importante conoscere le condizioni della montagna, le condizioni del sentiero, se c’è neve sul mio itinerario oppure no. «Se la notte prima della mia gita le temperature si sono abbassate al di sotto dello zero e so che c’è neve, questa può essere ghiacciata e quindi mi porto i ramponi. Ribadisco mai improvvisare, bisogna studiare bene itinerario e possibili alternative in caso di problemi». Attenzione poi ai temporali estivi. «È bene partire presto - raccomanda ancora il capo del soccorso alpino -  perchè è noto che in montagna, nei pomeriggi d’estate, si possono sviluppare temporali».

Un ultimo consiglio, legato alle informazioni che possiamo avere da mille canali, tra cui internet. «Attenzione! Ci sono molti siti e blog che danno informazioni su escursioni e salite, ma queste hanno una certa soggettività. Non abbiate paura a rivolgervi alle guide alpine o ai gestori dei rifugi. Loro conoscono il territorio e le sue condizioni e possono dare delle valutazioni con grande competenza».

A seguito dei recenti episodi, l’orso sarà un problema in più per il soccorso alpino. «Non credo - dice Alimonta - . È evidente che la presenza dell’orso da l’idea che ci sia un compagno di gita in più. Ma se noi andiamo nel rispetto della montagna e delle creature che la popolano credo tutto andrà bene. Nella mia esperienza personale non ho mai incontrato l’orso. Stiamo attenti, ma senza vivere la montagna con il panico».

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