A caccia del Dna dell'orso, monitoraggi per 18 mila euro

La legge provinciale 24 prevede che la Provincia tuteli la fauna selvatica nell’interesse della comunità e disciplini la caccia al fine di mantenere e migliorare l’equilibrio con l’ambiente. La medesima legge prevede che la giunta promuova ed attui studi ed indagini sull’ambiente e sulla fauna e adotti iniziative per lo sviluppo delle conoscenze ecologiche e biologiche del settore, mentre consente la possibilità di richiedere collaborazioni all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e ad altri istituti di ricerca nazionali ed internazionali.

In questo ambito si inserisce l’attività di gestione della popolazione di orso bruno in particolare, ma anche di linci e lupi. In particolare, tra i programmi d’azione che stabiliscono gli interventi da realizzare nonché le risorse necessarie per la loro attuazione, la Provincia considera anche il «monitoraggio anche non radiotelemetrico della popolazione di orsi, al fine di conoscerne nel tempo distribuzione e dinamica».

A partire dal 2003 il monitoraggio genetico (vale a dire il controllo dello stato della popolazione attraverso il riconoscimento dei singoli individui che la compongono, attuato mediante le analisi genetiche dei campioni organici, appartenenti agli orsi, raccolti sul campo) si è rivelato costituire il sistema tecnicamente più idoneo e che, allo stesso tempo, garantisce il miglior rapporto tra i costi sostenuti e risultati ottenuti.

«Le analisi genetiche che vengono condotte sui campioni organici richiedono una conoscenza nonché delle esperienze specifiche che a livello nazionale possono essere garantite dai laboratori dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) - spiega la Provincia - Istituto con il quale tra l’altro è in essere da tempo un proficuo rapporto di collaborazione nonché di consulenza proprio sul tema orso». I reperti organici (escrementi e peli) degli animali saranno inviati dalla Provincia all’Ispra che ne analizzerà il Dna per capire come si muove la popolazione ursina. All’Ispra, per l’attività effettuata, andrà la somma di 18.000 euro.

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