La Sat verso l'assemblea si spacca in due «cordate»

Si avvicina il giorno del rinnovo del vertice della Sat, la gloriosa Società degli alpinisti tridentini, la più grande associazione della provincia per numero di soci (27 mila). L’assemblea dei 350 delegati delle 83 sezioni satine è in calendario per sabato prossimo 18 aprile a Trento. E non sarà un appuntamento dall’esito scontato. Perché, nei fatti, s’è riprodotta la spaccatura che tre anni fa portò all’elezione dell’attuale presidente, Claudio Bassetti. Per i 17 posti a disposizione nel Consiglio centrale, l’organo di governo del sodalizio, ci sono 31 candidati. Un unico, grande listone che però all’interno ha una «cordata» di nomi alternativi alla gestione Bassetti. Nel 2012, nella prima riunione post assemblea dei delegati, il Consiglio direttivo si spaccò a metà: 8 voti per Bassetti, 8 voti per Rita Gasperi. E solo dopo una settimana di trattative fu trovata l’intesa sul nome di Bassetti presidente, affiancato da due vice: Stefano Fontana e Rita Gasperi, che negli ultimi mesi ha però rinunciato all’incarico.

[ladige_embed_file type="pdf"]258986[/ladige_embed_file]

Quella frattura, evidentemente, non è stata ricucita se, ora, 17 dei 31 candidati si presentano con un programma in alternativa a Bassetti.

Gli «ex» in campo.
E significativo è il fatto che, tra i 17 ci siano anche Piergiorgio Motter (Sat Carè Alto), l’ex presidente cui è subentrato Bassetti tre anni fa, e Bruno Angelini (Sat Arco), anima storica della Sat, prima segretario e poi direttore. È una novità che si rimetta in gioco un ex presidente. Ma Motter, interpellato dall’Adige, ne ha spiegato le ragioni: «Siamo un gruppo che ha deciso di candidarsi su sollecitazione diverse, sia delle sezioni che dei singoli soci. Esperienza ne abbiamo: la mia sezione in dieci anni ha organizzato due congressi della Sat. Ci hanno definito una “cordata golpista”. Non è così, anche se il concetto di cordata ci appartiene, è un termine nobile. È il simbolo dell’aiuto reciproco, dell’andare insieme verso la cima. Le capacità di Bassetti» ha aggiunto Motter «non le mette in discussione nessuno. Ma il malumore, nelle sezioni, è forte».

La reazione di Bassetti.
Claudio Bassetti ha reagito all’uscita pubblica di Motter, Angelini e degli altri soci della cordata alternativa (tra loro anche Paolo Scoz, Sat Trento, già presidente della Commissione rifugi, e Marco Gramola, Sat Carè Alto, presidente della Commissione storica), affidandosi ad un lungo intervento pubblicato sull’Adige: «Quello che mi auguro, come presidente di questo splendido sodalizio» ha scritto Bassetti «è che Sat sappia guardare al futuro con ottimismo e fiducia e non si faccia abbagliare da sogni improbabili di ritorno ad un passato che per quanto felice non tornerà mai più. A proposito di nostalgia» ha aggiunto «mi trovo a disagio quando vedo figure importanti nella storia di Sat, che hanno dato molto, riproporsi raccontando una propria verità su quanto fatto in questi anni. Nulla si salva in questa analisi che è spesso distruttiva» secondo Bassetti «che fa male a chi la fa e a chi la subisce, ma soprattutto ad un sodalizio che ha visto avvicendarsi decine di gruppi dirigenti, ma senza l’acredine che contraddistingue i tratti attuali di questa campagna elettorale».

E quanto fatto negli ultimi tre anni Bassetti ha scelto di spiegarlo pubblicamente oggi, assieme alla Giunta uscente, a pochi giorni dall’assemblea elettiva, in una conferenza stampa presso la Casa della Sat a Trento.

comments powered by Disqus