Lettere / Il direttore risponde

Ancora troppe limitazioni per le case di riposo

Un gruppo di familiari sollecita l'allentamento delle regole sulle visite agli anziani. Risponde il direttore Alberto Faustini

Gentile Direttore, che bello: diventiamo zona bianca e il nostro presidente Fugatti ha regalato ai trentini la nuova ordinanza n. 74: possiamo mangiare al chiuso, consumare al bancone, andare al parco avventura, ritornare a frequentare il circolo anziani...

Ma non abbiamo trovato nulla riguardo l'accesso all'interno delle Rsa per i familiari in visita. I residenti delle case di riposo possono incontrare i loro cari solo su appuntamento, in spazi predisposti solo due volte in settimana per mezz'ora.

Non è proprio un'apertura? I nostri sopravvissuti alla pandemia sono stati vaccinati e pure gran parte di noi familiari.

Dobbiamo organizzare qualche ora di movida o una serata in discoteca per incontrarci senza subire limitazioni? Chi secondo Lei Direttore ci può rispondere? La ringraziamo per un Suo interesse e attendiamo fiduciosi.

Un gruppo di familiari


 

Ora è necessario allargare le maglie

Ovviamente a rispondere dovrebbe essere il presidente Fugatti.

Con un'ordinanza che precisi finalmente che i nostri preziosi anziani non sono e non possono essere gli ultimi in questa corsa - che tutti attendevamo - verso la normalità.

Verso il ritorno alla vita.

C'è stato un tempo nel quale chiudere e proteggere le case di riposo significava arginare il diffondersi del virus nei luoghi più fragili. Ma quel tempo, anche perché ormai sono vaccinati gli ospiti e molti di coloro che vanno a trovarli, è finito.

Ci sono stati scontri, come sa, per aprire prima del tempo - perché la solitudine è persino più violenta del COVID -, anche per forzare le regole.

Ma, al di là delle polemiche, ora è necessario allargare le maglie, cambiare le regole, consentire a tutti noi di riabbracciare i nostri cari. Presidente, serve un suo gesto per rompere questo muro che ci allontana da chi, spesso non riuscendo a capire fino in fondo la situazione, si sente abbandonato, alla deriva della vita.

 

lettere@ladige.it

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