Lettere / Il direttore risponde

Chi non rispetta le regole è incivile e non “furbetto”

Scrive un lettore: "Non deve passare il messaggio che attuare comportamenti che non rispettano la comunità diventi quasi una virtù"

In Italia chi non paga le tasse, chi salta la fila, chi si vede assegnare un’agevolazione senza possederne i requisiti, viene denominato “furbetto”.

La lingua italiana deve essere usata con correttezza, attribuendo a ogni parola l’esatto significato. La furbizia lasciamola ai racconti epici che vedono come protagonista Ulisse, alle favole di Esopo a proposito dell’astuzia della volpe.

Coloro i quali non rispettano le regole si definiscono incivili. Non deve passare il messaggio che attuare comportamenti che non rispettano la comunità diventi quasi una virtù, magari da emulare, persino da esibire. Oltre alle quote rosa propongo le quote civili: un numero riservato di cittadini che garantisca la rappresentatività dei valori etici e morali per vivere in società. Ed è inutile cercare di celare la maleducazione: prima o poi i modi vengono al pettine.

Luigi Manuppelli - Trento


 

In altri Paesi chi non paga le tasse finisce in carcere

 

 

Condivido, al punto che ho chiesto anche ai miei colleghi di usare il meno possibile quella parola.

 

Il problema, però, è che possiamo decidere di chiamarli in mille modi, ma in questo strano Paese ci sarà sempre chi considera eroe chi non paga le tasse (invece gli eroi sono i tanti che le pagano, mentre, come ebbe modo di dire Monti, sono ladri quelli che non le pagano), chi salta la coda (trattasi di maleducati e basta), chi ottiene privilegi, sconti, benefici, quattrini senza averne diritto (anche in questo caso parlerei di ladri e non di furbi).

Senza scomodare Ulisse, Esopo, Fedro o La Fontaine, ricordo che gli eroi letterari (che peraltro sono di fatti di carta e di inchiostro, non di inciviltà e disonestà) sono quasi sempre intelligenti.

E usano dunque nel migliore dei modi la loro intelligenza e il loro formidabile intuito (per non parlare dell'ironia che ne accompagna le gesta).

Nulla a che fare con i furbi, i furbetti e i furbastri.

Su una cosa la devo correggere: di solito al pettine, in Italia, arrivano i condoni, gli sconti e le sanatorie, purtroppo, e non i nodi.

Diversamente, come accade in Paesi dove chi non paga le tasse finisce ad esempio in carcere, i presunti furbi sparirebbero. E dunque, scomparendo, non sentirebbero nemmeno gli applausi di chi, idolatrandoli e persino invidiandoli, fa solo la figura del fesso.

lettere@ladige.it

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