Lasciate in pace noi vecchi, ci arrangiamo da soli

Lasciate in pace i vecchi, ci arrangiamo da soli

A proposito del «salviamo i nostri vecchi», ebbene si! Lo devo proprio scrivere. Non ne possiamo più che improvvisamente state tutti dicendo «...salviamo i nostri vecchi, salviamo i nostri vecchi, salviamo i nostri vecchi...». Ipocrisia, troppa ipocrisia!
Cominciate a lasciarci vivere gli ultimi anni della nostra bellissima vita in pace! In pace! in pace!
In tanti non vedevano e vedono l’ora di rinchiuderci nelle organizzatissime e orrende case di riposo, salvo poi ricorrere alla magistratura, se il virus ci porta finalmente con sé, perché forse c’è qualcosa da guadagnarci.
In molti sperano che ce ne andiamo nell’aldilà per procurare qualche risparmio all’Inps.
Noi ci siamo salvati da soli e senza tante sovvenzioni e prestazioni gratuite di ogni genere che come risultato almeno evitavano inutili guerre politiche, come Mes sì e Mes no, assieme a molte altre discussioni che rappresentano il nulla.
Ci siamo salvati dalla guerra, realtà molto più grave di questo cretinonzolo rompiscatole di virus.
Ci siamo salvati dalle crisi varie mondiali e nazionali.
Ci siamo salvati dall’opera di troppi politicanti incapaci.
Ci siamo abituati fin da subito a risolverci molti problemi e anche di natura sanitaria.
Abbiamo partecipato alla vita pubblica incominciando ad ascoltare dal vivo (dal vivo) i discorsi di Alcide Degasperi pieni di concretezza e non infarciti dalle mediocri fasulle proposte che ci hanno propinato e ci propinano tanti politici professionisti del nulla che si spacciano altruisti geni del tutto.
Pensate a salvarvi voi giovani (giovani?…) dalla confusione inconcludente che create ovunque magari credendovi grandi esperti del vuoto nel quale vivete.
Lasciateci in pace!
Lasciateci il piacere delle nostre ultime bellissime passeggiate, delle nostre sciate tra paesaggi meravigliosi e lasciateci affrontare, lo stupidello anche se pericoloso virus, da soli come sempre per ogni cosa abbiamo fatto.
Se lo saprete fare vi ringraziamo.
Aggiungo che questo discorso non vale per i “giovani” che eventualmente e onestamente (onestamente) non si ritrovano tra i tanti che ho citato e redarguito.

Mario Rigoni

 

Scelte per età, scelte assurde


Devo dire che le parole della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen - parole che secondo me le sono sfuggite, esattamente come quelle sull’Italia o sulla Banca centrale europa - stanno lentamente trasformandosi in un altro virus: il virus che divide le generazioni, il virus che crea non distanza sociale, ma nuove emergenze sociali. Abissi, dunque, più che distanze. La von der Leyen, ipotizzando che gli anziani debbano stare a casa fino alla fine dell’anno - non si capisce peraltro su che base scientifica e giuridica poggi questa sua teoria, benché lei sia medico - ha davvero creato un cortocircuito. Una cosa è proteggere chi, per diverse ragioni, è un soggetto a rischio (anche se ha combattuto, come tu giustamente ricordi caro Mario, battaglie ben più complicate); ben altra cosa è pensare che anziani che si tengono giustamente in forma debbano essere in una specie di quarantena perenne. Come ho scritto anche nei giorni scorsi, va trovata una soluzione, una specie di turnazione. Chiedere un po’ di pazienza a una generazione può avere senso. Chiedere alle stesse persone di non uscire più è assurdo. Tanti giovani vi vogliono bene, cari over 70. Magari non tutti quelli che vi vogliono bene sono alla guida delle istituzioni, ma vi proteggeremo. Con i fatti e con le parole. E proteggervi significa impedirvi di correre rischi inutili, ma anche farvi vivere, magari semplicemente indossando una mascherina. Di più: proteggervi significa (anche) venire a trovarvi - in sicurezza, com’è giusto che sia - e farvi sentire la nostra vicinanza.

lettere@ladige.it

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