Yusuf canta Cat Stevens, la musica sfida il tempo

(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Si parte subito dagli anni Settanta con The Wind e Moonshadow e al pubblico è chiaro che con Yusuf sul palco ci sarà anche Cat Stevens, oramai alla soglia dei 75 anni, ma con un carisma ed una voce che dagli anni hanno solo guadagnato. L'occasione è il concerto nella Cavea dell'Auditorium Parco della musica di Roma della tappa del suo tour che toccherà il Legends Slot del Glastonbury Festival oltre che Germania e Spagna. La data ovviamente ha assunto i contorni di un evento, sia perché erano nove anni che l'artista non toccava il suolo italiano sia perché Yusuf/Cat Stevens ha appena pubblicato un nuovo album. Si chiama King Of A Land (per BMG e Dark Horse Records), è il suo diciassettesimo album in studio, risultato di dieci anni di lavoro come spiega più volte sul palco annunciando le nuove canzoni: da Higness a Pagan Run. Ma che siano canzoni vecchie o nuove la bellezza di questo concerto è che dimostra come il suo viaggio artistico sia portatore di una stessa filosofia nella musica e nella vita. È un atto d'amore privato, con I love my dogs per il suo cane ad esempio, o con la sua interpretazione di Herd Headed Woman che dedica alla moglie ed insieme omaggia Elvis Presley. Tanti gli omaggi del resto, da Nina Simone fino ai Beatles con Here comes the sun o ancora John Lennon e Paul McCartney con una splendida All you need is love. Indietro ancora con Tea for the Tillerman, o la meravigliosa Morning is broken e ancora brani che hanno lasciato il segno nella storia come Wild World, Father and Son, Peace Train. Yusuf non teme il confronto con il se stesso del passato e spesso scorrono alle sue spalle sue immagini da giovane e persino la voce in un duetto che attraversa il tempo, un tempo che evidentemente è stato di crescita e di serenità per questo artista che sfoggia un sorriso placido per tutto il concerto e parla di ambientalismo, di guerra e di pace, di capitalismo e molto altro con le immagini di un bellissimo cartone animato - le illustrazioni sono di Peter Reynolds - che scorrono alle sue spalle. Ed il finale è sempre positivo dopo sei decenni di lavoro, cento milioni di album venduti, una discussa conversione all'Islam, ma una mai esaurita ricerca della spiritualità. (ANSA).