Nuove sale agli Uffizi con ritratti di artisti dal '400 a oggi

(ANSA) - FIRENZE, 10 LUG - Aprono agli Uffizi 12 sale con 250 autoritratti e ritratti dal '400 a ora che fanno vedere come erano gli artisti. E' un unicum. Si va dal più antico ritratto, quello dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi fino alla scultura di Antony Gormley, all'autoritratto di Pistoletto, a quello in mattoncini di Ai Weiwei e così via. Sono 600 anni di storia dell'arte. Fu il cardinale Leopoldo dei Medici a avviare la raccolta, mai interrotta. Il museo ora ne possiede circa 2000. Si vedono tra gli altri Andrea del Sarto, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt. Assente la fotografia, il ritratto è stato nei secoli il solo modo di trasmettere l'immagine. Il direttore Eike Schmidt ha spiegato che "l'allestimento è possibile grazie alla donazione di un milione e mezzo di euro da parte della famiglia Pritzker" e ora "nelle sale dove dal Cinquecento lavoravano artisti e artigiani, rivivono i tanti protagonisti di quella stessa arte che si può ammirare agli Uffizi e a Palazzo Pitti". Il percorso, organizzato con criterio cronologico, offre una selezione tra dipinti, sculture, installazioni e grafica. Gli autoritratti degli artisti celebri vengono esposti per la prima volta da un secolo a questa parte all'interno del percorso di visita degli Uffizi. Dal 1973 al 2016 una parte di essi era nel Corridoio Vasariano, però visibili solo nell'ambito di ristrette e saltuarie visite su prenotazione. Molte altre opere erano giacenti nei depositi da dove ora, invece, via via saranno prese e messe in mostra a rotazione. "Siamo grati alla famiglia Pritzker, generosissimi mecenati, che con la donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e il nuovo allestimento - ha aggiunto Schmidt .- Esso precede, tra l'altro, la pubblicazione del catalogo sulla collezione, i cui due primi volumi usciranno entro l'anno, occasione in cui queste opere sono state studiate dai maggiori esperti che per molti dipinti hanno proposto nuove attribuzioni e, per quanto riguarda il Seicento, anche tante smentite: gli agenti del cardinal Leopoldo infatti si sono fatti spesso raggirare da truffatori che gli spacciavano come autoritratti dipinti che erano invece copie, o addirittura falsi confezionati per l'occasione". (ANSA).