Buffa porta in scena “Il rigore che non c’era”

di Fabio De Santi

Dai riferimenti alla storia di Sendero Luminoso a quella del leggendario bomber inglese George Best e del campione argentino Leo Messi fino al millesimo gol di Edson Arantes do Nascimento in arte calcistica Pelè.

Sono questi alcuni dei momenti che segnano il nuovo spettacolo di Federico Buffa Il rigore che non c’era in scena all’Auditorium di Trento venerdì 15 novembre alle ore 21, nell’appuntamento organizzato da Fiabamusic in collaborazione con il Centro Santa Chiara. In questo spettacolo Federico Buffa, considerato da molti come il più grande storyteller italiano e capace di riempire puntualmente i teatri anche in Trentino, riprende la sua avventura teatrale con un testo che parte da storie sportive per diventare poi un affresco insieme storico, poetico e anche musicale. «Il rigore che non c’era - spiega Federico Buffa - è quell’evento, magari improvviso, che ha cambiato la storia di una partita, è quella metafora, magari improvvisa, che ha cambiato la storia di una vita».



In un luogo non collocato nel tempo e nello spazio, personaggi ad un bivio, davanti ad una scelta, condannati a raccontare e a raccontarsi: Buffa così inizia il suo percorso che passa attraverso storie intrecciate tra loro, come quella di Elis Regina e di Garrincha, il tutto punteggiato dalla musica che sottolinea, impreziosisce e accompagna la narrazione. Sullo sfondo, una casa e la copertina di Sergeant Pepper dei Beatles, presente nella scena e nel testo. Da quella casa compare una sorta di angelo, custode e disincantato, interpretato da Jvonne Giò.

In scena con Federico Buffa, uno strampalato attore interpretato da Marco Caronna, regista dello spettacolo, ed un pianista, Alessandro Nidi, compagni di viaggio nello scoprire che quel rigore ha cambiato la storia di tutti. «Il rigore che non c’era» è l’ultimo tassello del percorso del giornalista Federico Buffa, milanese, classe 1959, che oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato - secondo Aldo Grasso - di «essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni ed essere in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo».

Biglietti disponibili in prevendita nei circuiti PrimiAllaPrima e Ticketone.

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